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 2006  aprile 21 Venerdì calendario

Grattacieli pazziu con look da sedia o da pacchetto, La Stampa, 21 aprile 2006 Alziamo gli occhi verso i cieli sporchi delle metropoli e divertiamoci: la corsa al più alto è diventata la corsa al più folle

Grattacieli pazziu con look da sedia o da pacchetto, La Stampa, 21 aprile 2006 Alziamo gli occhi verso i cieli sporchi delle metropoli e divertiamoci: la corsa al più alto è diventata la corsa al più folle. Uno avrà la forma di sedia mostruosa, come un giocattolo fuori scala. Un altro sembrerà la punta di un’immensa a freccia a tre code. Un altro ancora assomiglierà a un pacchetto di sigarette con due colossali tagli sulla facciata. Appuntamento a Louisville (Usa), Mosca (Russia) e a Guangzhou (Cina), dove i progetti hanno appena ricevuto l’ok. I grattacieli della tradizione sono morti, trascinati idealmente nella polvere dal crollo dell’indimenticabile World Trade Center, tempio del nitore razionalista. Da simboli di esibizionismo economico e tecnologico ora si trasformano nelle sconcertanti incarnazioni del nuovo design estremo, che stupisce e scandalizza e, soprattutto, mette sottosopra lo skyline dei già tormentati panorami urbani. Così la forma archetipica della torre si declinerà nella megasedia del Museum Plaza, nella megafreccia del Moscow City Tower e nelle megaconcavità del Pearl River Tower China, enfatizzando un gusto che sta disseminando il pianeta di provocazioni fuori misura. A Taiwan i 509 metri del Taipei 101 (che si autocelebra come l’edificio più alto del mondo) ha assunto un look vegetale, con una successione apparentemente infinita di bulbi. A Dubai i 321 metri del Burj Al Arab svettano come una vela conficcata davanti al deserto. A Hong Kong i 367 metri della Bank of China disegnano una serie di enormi triangoli, che spezzano la visione e confondono la percezione delle prospettive. A Kaohsiung (Taiwan) i 348 metri della Tuntex Sky Tower si modellano a formare un immane e sgraziato arco di trionfo. E ulteriori sorprese arriveranno dalle altre creature in cemento, acciaio e materiali hi tech che da ora a fine decennio sono in programmazione, nel Far East arrembante, prima di tutto, e poi in Medio Oriente, Usa e in Europa. Secondo le classifiche stilate dalla società Emporis, si tratta di una quarantina di giganti, dal Burj Dubai, che punta al record assoluto dei 705 metri, allo Shanghai World Financial Center (che si fermerà al limite emblematico del mezzo chilometro), scendendo - si fa per dire - ai 300 metri standard dei palazzoni cinesi e americani. E un po’ più in basso il conteggio continua e si allarga a un boom edilizio con migliaia di edifici che in tre continenti si riempiranno non solo di uffici, shopping center, cinema multisala, hotel e luoghi pubblici, ma - e anche questa è una novità - di appartamenti di ogni tipo, dalle milionarie suite con vista mozzafiato ai claustrofobici loculi da formicaio. Le megalopoli in evoluzione perenne, infatti, sono destinate a ospitare nel proprio caos gli innesti violenti delle città verticali, vertiginose strutture autosufficienti, in cui gli ascensori prenderanno il posto dei bus e dei metrò, uffici e abitazioni si distingueranno per il numero di piano, le piazze e le strade saranno sostituite da spazi coperti a temperatura costante e arredati da giardini artificiali. Una di queste città-bozzolo è proprio la Moscow City Tower, la cui rincorsa al cielo toccherà la soglia dei 600 metri: progettata dallo studio di Norman Foster, nel 2010 accoglierà 25 mila abitanti e per funzionare sfrutterà pioggia, neve e vento. Anche il Pearl River Tower China catturerà i venti, in modo da essere ecologicamente corretta, mentre il principio del riciclaggio spinto ispirerà la vita frenetica del Museum Plaza. Mostri, ma «eco», così da giustificarsi e assolvere le proprie stranezze stilistiche. Eppure, nonostante le sempre più clamorose fantasie di star come Calatrava, Isozaki, Norten o Nouvel, da Londra a Pechino, sarà difficile oscurare l’eleganza di antenati immortali come il Chrysler Building che accende Manhattan. Gabriele Beccaria