Danilo Taino, Corriere della Sera 18/4/2006, pagina 15., 18 aprile 2006
Il 23 marzo Sonia Gandhi si è dimessa dal suo seggio al Parlamento indiano perché accusata dall’opposizione di conflitto d’interessi: è presidente di alcune fondazioni intitolate al marito che ricevono fondi pubblici e nello stesso tempo è parlamentare
Il 23 marzo Sonia Gandhi si è dimessa dal suo seggio al Parlamento indiano perché accusata dall’opposizione di conflitto d’interessi: è presidente di alcune fondazioni intitolate al marito che ricevono fondi pubblici e nello stesso tempo è parlamentare. In base al sistema maggioritario indiano, le dimissioni della Gandhi hanno costretto a indire nuove elezioni nella sua circoscrizione e la vedova di Rajiv ha deciso di candidarsi di nuovo. Per allontanare il sospetto di essersi arricchita in maniera illecita ha presentato la dichiarazione patrimoniale: una casa in Italia del valore di 26 mila euro, un prestito di 10 mila euro alla figlia Priyanka, 88 chili di argenteria e due chili e mezzo di gioielleria (in tutto 44 mila euro), 66 mila euro in depositi bancari e titoli di Stato, 400 euro in contanti. In più: 10 azioni della Maruti Technologies Services e 500 azioni di concerie nell’Idia occidentale (ignoto il valore).