Antonello Sarno, Vanity Fair 20/4/2006, pagina 40., 20 aprile 2006
Gian Luigi Rondi, da 25 anni presidente del premio David di Donatello (ma prima era addetto stampa e poi vicepresidente), ricorda che tra tutte le stelle del cinema che ha incontrato gli è rimasta impressa nella memoria soprattutto Elizabeth Taylor: «Divina
Gian Luigi Rondi, da 25 anni presidente del premio David di Donatello (ma prima era addetto stampa e poi vicepresidente), ricorda che tra tutte le stelle del cinema che ha incontrato gli è rimasta impressa nella memoria soprattutto Elizabeth Taylor: «Divina. Nel ’60 arrivò a Taormina per "Improvvisamente l’estate scorsa". All’epoca, senza tv, l’indice di gradimento lo davano i 20 mila spettatori del Teatro Greco. Che quella sera impazzirono per lei, urlando a squaciagola il suo nome. Un’mozione incredibile. E lei neppure un capriccio». La più capricciosa, invece fu Joan Crawford: «Premiata nel ’65. Durante la cerimonia fece il suo ingresso da star sul palco con mille sorrisi. Di giorno, però, era un’altra musica: era diventata grande azionista della Pepsi-Cola e se noi, per caso, stappavamo una Coca-Cola non diceva più una parola. Alla fine glielo facevamo apposta». Ricorda con più affetto Audrey Hepburn: «Quando venne a Taormina per "Storia di una monaca" mi fece ridere perché, in italiano, salutò così le altre attrici: "Ringrazio le mie colleghe, che in platea ora stanno certamente parlando di me..."».