Internet, 18 aprile 2006
1942. NASCE LA DEMOCRAZIA CRISTIANA
La DC in quel periodo è divisa in tre tronconi: con un centro destra moderato (ma immobile perchè sa di essere poco amato); con una sinistra che come i comunisti e socialisti bada alle istanze di giustizia sociale; ed infine un altro gruppo sempre di sinistra che però è impegnato essenzialmente a rovesciare i rapporti di forza interni al partito e a porre termine a quella che loro chiamano "dittatura degasperiana". Questa insofferenza verso il potere assoluto dell’uomo trentino era già emersa alla fine del 1948, quando a Pesaro Fernando Tambroni sbottò: "La Dc è in dominio e dittatura di 25 persone che si valgono dei richiami alla disciplina di partito per impedire manifestazioni di critica alle loro direttive".
Ma poi anche a Trento il 9 agosto del 1951 (De Gasperi dopo le dimissioni dal governo era riuscito a superare la crisi e il 26 luglio aveva formato il suo VII ministero), in un articolo (allora era direttore dell’Adige) si fece sentire l’insofferenza di FLAMINIO PICCOLI . Evidentemente risentendo del clima particolare del momento, lui denunciava una "...certa preoccupazione, perché aspettative profonde della cattolicità non trovavano un’adeguata risposta nel mondo politico"; e denunciava che "la Dc stava per scendere a soluzioni provvisorie di determinati problemi politici, economici, amministrativi, alla stregue di un consueto buon senso comune e nell’equilibrio del buon amministratore".
E continuava: " Nel concreto non è possibile che la DC sia semplicemente l’erede di un "buon ordine" liberale e di un "andantino sociale giolittiano", perché in questo caso tradirebbe il suo nome e il suo mandato e allontanerebbe da essa quelle folle che sono attratte proprio dalla suggestione cristiana". Era insomma un attacco al suo illustre concittadino, allora al vertice del partito e al governo sette volte.