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 2006  aprile 18 Martedì calendario

1942. NASCE LA DEMOCRAZIA CRISTIANA

"Il secondo colpo per Gedda fu quello fatale. Morto Pio XII nel 1958, con l’elezione di Giovanni XXIII, Gedda conobbe una progressiva eclisse. Il suo giudizio sulle scelte e sui toni di papa Roncalli non erano molti entusiasti. Finirono i tempi della mobilitazione. De Gasperi era morto già da quattro anni, e l’Italia era profondamente cambiata, era all’inizio del "miracolo economico". I produttori dovevano vendere, e i media diedero a loro un apporto non indifferente per far cadere tanti tabù degli italiani "timorati di Dio".

Infatti, il nuovo corso di Giovanni XXIII fu di apertura alle sinistre. Fanfani si diede da fare e nel 1963 crea il primo governo di centrosinistra presieduto da Moro. Gedda, che ricorda un passato tradizionalista, a quel punto deve essere messo da parte. I presidenti dell’Ac debbono essere uomini del "nuovo corso" pragmatico della DC. La metamorfosi delle associazioni cattoliche in "compagne di strada" dei comunisti non tarderà molto: Acli, Scout, Ac, scelgono il "primato dei poveri" e la "redenzione degli umili".

Nascono in questi anni le due tendenze del mondo cattolico: quella ufficiale dell’AC, aperta e forse sfondata a sinistra, come mostra il trionfo del modello dossettiano ("il bolscevico bianco") del cattocomunismo, nato e allevato proprio in AC; e quella del buon senso della maggioranza dei fedeli, indotta a continuare a votare DC "turandosi il naso" solo per la paura di quel comunismo, che non subito ma (aiutato da tangentopoli e dallo sfascio della DC) solo nel 1996 andò al governo insieme con gran parte dei dirigenti dell’AC. (sintesi di un articolo di Gianfranco Morra da "Libero" del 28 settembre 2000).

"Terzo colpo e altra sconfitta, quando Gedda fu richiamato in servizio nel 1972 al referendum per l’abolizione del divorzio. Toccò a Gedda, al vecchio combattente organizzarlo e... perderlo. Ormai non lottava più solo contro il vecchio nemico rosso, ma contro una parte non piccola della sua AC, che aveva assunto una posizione favorevole al mantenimento del divorzio ("cattolici del no"), primo passo per collocare i suoi esponenti nelle liste elettorali del Pci.
Fu la sua ultima sconfitta. E fu la sua ultima testimonianza di coerenza e di dignità. Perchè in questi ultimi impegni, più propriamente etico-religiosi, erano ben più importanti e validi di quello che profuse per far vincere la DC nel 1948". (sintesi di un articolo di Gianfranco Morra da "Libero" del 28 settembre 2000).