Internet, 18 aprile 2006
1942. NASCE LA DEMOCRAZIA CRISTIANA
Ma poi quasi subito, Pio XII iniziò a giocare le sue proprie carte con l’uomo giusto a portata di mano, lo zelante LUIGI GEDDA. Frenetico e abile oganizzatore, lui (che ha già quarto di secolo di militanza nella AC - e che dopo il 25 luglio, caduto Mussolini e il Fascismo, offrì subito la propria collaborazione a Badoglio e gli chiese di porre uomini dell’Azione cattolica alla testa delle organizzazioni giovanili, assistenziali e culturali in precedenza guidate dai fascisti.) ogni cosa che tocca (professioni, categorie, ex associazioni, ex sindacati ecc.) la trasforma in una "Unione...x o y.... di cattolici", i medici, gli insegnanti, gli operai, i contadini, gli addetti allo spettacolo, quelli addetti alla radio, allo sport. Con gli ex balilla rimette in piedi gli scout, con questi forma gli eserciti della fede che mobilita in adunate oceaniche al canto dell’inno della Giac "...Siamo arditi della fede, / siamo araldi della Croce, / a un tuo cenno, alla tua voce, / un esercito ha l’altar".; ed infine crea il suo capolavoro: i COMITATI CIVICI, un formidabile strumento capace di mobilitare i cattolici e gli italiani anche non cattolici (le mogli, le figlie, le sorelle, le madri dei comunisti, che in chiesa ci andavano comunque) con un’efficace martellante propaganda, in grado di opporsi al Partito Comunista Italiano.
"Fermare il Fronte Popolare di Togliatti che guardava a est e contava sull’ingresso dei carri armati di Tito e Stalin in Italia dopo la vittoria del Fronte Popolare. C’era il reale rischio che sorgesse una confederazione comunista ed atea da Leningrado a Madrid, dove gli sconfitti dal generale Franco avrebbero potuto essere stimolati alla rivincita. Le sorti non solo dell’Italia, ma dell’Europa intera, erano in gioco."
(Politica del Fronte Popolare, raccontati dal Prof. Gedda nel suo ultimo libro: "18 aprile 1948 - memorie inedite dell’artefice della sconfitta del Fronte Popolare" - Ed. Mondadori – Le Scie - Aprile 1998 - Capitolo XVI)