Internet, 18 aprile 2006
1942. NASCE LA DEMOCRAZIA CRISTIANA
Don Sturzo, seguendo la sua originale linea- nel creare il suo partito non si fa scudo di una comoda croce (e nemmeno usa il "cristiano"), infatti afferma la necessità di non voler caratterizzare la nuova formazione politica in base alla scelta religiosa dei suoi aderenti. E aggiunse -al 1° congresso del PPI a Bologna nel giugno 1919- "E’ superfluo dire perchè NON ci siamo chiamati "partito cattolico": i due termini sono antitetici; il cattolicesimo è religione, è universalità; il partito è politica, è divisione. Fin dall’inizio abbiamo escluso che la nostra insegna politica fosse la religione, e abbiamo voluto chiaramente metterci sul terreno specifico di un partito, che ha per oggetto diretto la vita pubblica della nazione".
Insomma Don Sturzo riteneva che la Chiesa come istituzione dovesse tenersi libera e distante dalle questioni politiche (ed erano le stesse idee di GIOLITTI, di MURRI, e in modo più blando e sofferto TONIOLO).
Questa linea aconfessionale prevalse sull’altra mozione presentata al Congresso, dal direttore della rivista "Vita e pensiero" AGOSTINO GEMELLI, secondo il quale il partito doveva dichiarare esplicitamente l’impostazione cristiana del suo programma, pur confermando la scelta dell’autonomia dell’autorità ecclesiastica.