Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2006  aprile 13 Giovedì calendario

Il piano pandemico contro l’influenza aviaria italiano è tra i peggiori in Europa e non rispetterebbe le indicazioni fornite dall’Organizzazione Mondiale della sanità

Il piano pandemico contro l’influenza aviaria italiano è tra i peggiori in Europa e non rispetterebbe le indicazioni fornite dall’Organizzazione Mondiale della sanità. Sarebbero queste le conclusioni di uno studio che dovrebbe essere pubblicato su uno dei prossimi numeri della rivista Lancet e che è stato condotto da alcuni ricercatori britannici con il contributo finanziario della Roche. Le conclusioni dello studio sono state intanto anticipate da un articolo sul Wall Street Journal in cui però si spiega anche che le conclusioni definitive della ricerca potrebbero anche essere diverse da quelle anticipate sulle colonne del quotidiano newyorchese. In ogni caso i ricercatori del London School of Hygiene and Tropical Medicine nell’articolo dal titolo "How Prepared Is Europe for Pandemic Influenza?" avrebbero rilevato delle consistenti divergenze tra i diversi piani pandemici europei proprio in correlazione alle indicazioni espressamente fornite dall’Organizzazione mondiale della sanità per far fronte ad una eventuale pandemia di influenza aviaria. Dei 21 piani pandemici nazionali esaminati infatti sette non fanno alcun riferimento al ruolo della sanità veterinaria, molti non prevedono interventi per il contenimento di focolai emergenti di pandemia, e solo meno della metà includono strategie per il mantenimento dei servizi minimi di assistenza in caso di pandemia. Gli autori della ricerca, Sandra Mounier-Jack e Richard Coker, hanno confrontato i diversi piani pandemici con 169 diverse prescrizioni elaborate dall’OMS tra cui anche le modalità di distribuzione dei farmaci antivirali e dei vaccini, oltre alle restrizioni dei viaggi internazionali, e del commercio. I ricercatori hanno elaborato un punteggio sulla base dell’aderenza dei singoli piani pandemici alle indicazioni dell’OMS. La variazione tra i 21 paesi esaminati varia dall’80 per cento di aderenza al 30 per cento. La media europea è pari a circa il 54,4 per cento. Al vertice della classifica ci sono i piani pandemici di Francia, Olanda, Regno Unito e Germania, mentre Italia, Portogallo e Lituania sono nelle ultime tre posizioni. (Wall Street Journal)