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 2006  aprile 13 Giovedì calendario

PISTELLA

PISTELLA Fabio Brescia 14 giugno 1944. Fisico. Presidente del Cnr • «La sua missione è quella di fare decollare la ricerca applicata in Italia. Per ora però Fabio Pistella è riuscito a far crescere solo la protesta [...] tra i fedelissimi del ministro Letizia Moratti è accusato di non avere i numeri scientifici e nemmeno quelli manageriali per il ruolo che occupa. Da mesi è il bersaglio di alcune centinaia di scienziati che firmano lettere e appelli per chiederne le dimissioni: avrebbe gonfiato il curriculum e trasformato il Cnr in un groviglio di burocrazia e potere. La sua storia è finita sulla prestigiosa rivista ”Nature” che al caso Italia ha dedicato un’inchiesta dal titolo che suona come un grido d’allarme: ”Salviamo la scienza italiana”. Un colpo basso per l’immagine del Paese e soprattutto per quella di Pistella convinto che ”l’industria italiana investe poco in ricerca e il compito del Cnr è quello di colmare il divario tra finanziamento pubblico e privato”. Già, ma come? La comunità scientifica nazionale ha gridato in questi anni allo scandalo perché il ministro Moratti e il suo fedele Pistella avevano chiara in testa una cosa: la ricerca di base è un lusso per un paese come il nostro, serve una massa critica che noi non abbiamo e per questo val la pena di lasciarla fare agli altri e di puntare invece sulla ricerca applicata, quella che serve all’industria e che crea ricchezza. Discutibile? Forse, ma comunque un obiettivo condiviso da tanti. Un obiettivo, però, che oggi sembra del tutto mancato. Eppure era un obiettivo coerente con la carriera personale di Pistella che, laureato in fisica nucleare, lascia presto i laboratori per diventare manager. Direttore generale dell’Enea, l’ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente, resta per 16 anni ben saldo sulla poltrona, sotto numerosi presidenti. Pistella, nominato ai tempi del Caf, l’asse Craxi-Forlani-Andreotti, rappresenta l’uomo della Dc, il personaggio della continuità e di garanzia proprio nel difficile passaggio del referendum antinucleare. A giugno del 2003 presiede l’Inoa, l’istituto nazionale di ottica applicata, quando viene eletto nel Collegio dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Poi, la presidenza del Cnr. Al culmine di una carriera tutta politica e manageriale. Per questo, sostiene lui, il suo curriculum non è fitto di pubblicazioni. ”Nature” lo accusa di aver gonfiato le referenze: vanta 150 articoli, ma gli archivi internazionali ne custodiscono solo tre. Tanti sono gli studi certificati dal Thomson Isi Web of Knowledge, il database che raccoglie le pubblicazioni scientifiche dei ricercatori di tutto il mondo. La sua investitura alla guida del Cnr è governativa; la VII commissione parlamentare chiamata a valutare il suo percorso professionale approva la scelta. ”Del resto”, spiega rispondendo alle accuse di chi non lo considera uno scienziato: ”Ero in linea con quanto prevede la legge sulla qualificazione del presidente: esperienza scientifica e manageriale”. E dal 14 luglio 2004, giorno in cui si insedia al Cnr, Pistella avvia la sua personale rivoluzione: punta tutto sulla ricerca applicata, segue alla lettera la riforma Moratti, ridisegna gli istituti di ricerca che passano da 107 a 67. Assegna gli 11 dipartimenti a scienziati scelti, secondo i critici a cui dà voce ”Nature”, sulla base di criteri non scientifici. Controlla personalmente tutto: ogni contratto, ogni assunzione, ogni borsa di studio. Tenta di trasformare il Cnr in un’azienda. Un restyling con tanto di etichette. Accanto ai dipartimenti sono spuntate le commesse. I progetti devono essere approvati dal cda dell’ente e controfirmati personalmente dal presidente. ”E se non rientrano nel piano delle commesse niente via libera”,accusano i suoi detrattori. Pistella respinge: ”Un cambiamento di tale portata non può che lasciare scontento qualcuno. Ma è impossibile orchestrare un’opera con 300 Callas”. Già, ma i risultati? Ironia della sorte, è proprio il Comitato italiano per la valutazione della Ricerca del ministero dell’Istruzione insediato da Letizia Moratti che suona il de profundis per Pistella. Il comitato ha passato al vaglio tutti gli istituti di ricerca italiani stilando una classifica sulla base di criteri oggettivi e standard internazionali, relativa agli anni 2001-2003, ma pubblicata di recente. Per quanto riguarda la fisica, per esempio, il punto di forza è individuato proprio nella ricerca di base; al top per pubblicazioni e brevetti ci sono l’istituto di astrofisica (66 per cento), quello di fisica della materia (64) e di fisica nucleare (56). Fanalini di coda, Cnr ed Enea con il 38 e il 22 per cento dei risultati. L’istituto di fisica della materia, considerato tra i migliori, è stato di fatto chiuso, inglobato dal Cnr, e mischiato con i tanti carrozzoni dell’Ente che Pistella non riesce a migliorare. L’unico risultato ottenuto è stato il caos, il taglio di gran parte dei finanziamenti e lo smantellamento di tutte le novità amministrative e contrattuali che ne avevano fatto un istituto di eccellenza, come ha sottolineato anche Romano Prodi in una [...] intervista a ”Le Scienze”. [...]» (Olga Piscitelli, ”L’espresso” 20/4/2006).