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 2006  aprile 13 Giovedì calendario

FLATLEY Michael. Nato a Chicago (Stati Uniti) il 16 luglio 1958. Ballerino. «Un castello in Irlanda, una tenuta alle Barbados, un jet personale, una raccolta di macchine extra lusso (Ferrari, Maserati, Mercedes), un palazzo a Londra (ma ora l’ha venduto)

FLATLEY Michael. Nato a Chicago (Stati Uniti) il 16 luglio 1958. Ballerino. «Un castello in Irlanda, una tenuta alle Barbados, un jet personale, una raccolta di macchine extra lusso (Ferrari, Maserati, Mercedes), un palazzo a Londra (ma ora l’ha venduto). Tutto questo lo ha messo insieme ballando la giga e il reel, le danze popolari irlandesi. Come se da noi Bennato e compagni diventassero supermiliardari con la taranta. Ma lo show business americano è un’altra cosa. [...] di origine irlandese [...] con la irish dance, sino a metà degli anni ’90 relegata in peraltro affollattissime gare di danza popolare, si è inventato mega spettacoli da stadi e palasport, con centinaia di migliaia di spettatori. [...] la sua autobiografia The Lord of the Dance [...] racconta l’epopea della sua famiglia, arrivata a Detroit dalla poverissima Irlanda nel 1947, e poi trasferitasi a Chicago. Flatley padre, con i due figli maschi nati in Usa, fanno gli idraulici e sono costretti a lavorare anche la domenica per metter su un po’ di soldi. Gente testarda. Prima di tutti Michael, che oggi ha fatto fortuna, cambiato tre mogli e vive in un antico e superaccessoriato castello sui bordi del Blackwater River in Irlanda. [...] Testardo e eretico Flatley. Perché come sempre succede sono gli eretici che innovano e imprimono nuovo respiro allo spettacolo. Prima di Flatley la Irish dance, codificata nel 1893 con la fondazione della Gaelic League e dal 1969 inquadrata nella World Irish Dance Championship, era danzata secondo regole precise e ripetute all’infinito. Ma il ciclone Flatley, con la sua carica di sex appeal e con il gusto di scardinare i codici, ne ha fatto una cosa completamente nuova: ”Io amavo metterci qualche cosa di mio, volevo il mio marchio in ogni movimento. Ma questo nelle gare faceva a pugni con i regolamenti rigidissimi”. Michael incomincia a danzare a 4 anni. I primi rudimenti glieli insegna la nonna, irlandese di ferro. A undici anni partecipa ai primi campionati americani. A 17, nel 1975, vince il campionato mondiale a Dublino. I Chieftains, il gruppo pop-folk di musica irlandese, lo notano e lo prendono con sé in tournée negli anni ’80. lì che Flatley gusta il sapore del successo, la vertigine delle standing ovation quando solo in palcoscenico si scatena in una cascata inarrestabile di salti e stacchettate. Dopo alterne fortune, tour con i Chieftains e lunghi periodi di attesa, a metà degli anni ’90 arriva il grande colpo. Quando il 39° concorso della canzone europea viene organizzato dalla televisione irlandese che affida a Flatley e un piccolo gruppo di danzatori uno stacco di 7 minuti fra una canzone e l’altra. Nasce, nell’aprile del ’94, quello che poi, sviluppato, diventerà lo spettacolo ”Riverdance” e debutterà in teatro un anno dopo. Flatley ha allora 35 anni. Neanche più giovanissimo per il successo mondiale. Eppure incomincia proprio in quel momento una fortuna inarrestabile che prosegue con gli spettacoli successivi, ”The Lord of the Dance” e ”Feet of Flames”. [...]» (Sergio Trombetta, ”La Stampa” 13/4/2006).