12 aprile 2006
Tags : Sue. Monk Kidd
MonkKidd Sue
• Nata a Sylvester (Stati Uniti) il 12 agosto 1948. Scrittrice. «La vita segreta delle api di Sue Monk Kidd rappresenta uno dei casi editoriali più clamorosi e culturalmente esemplari degli ultimi anni. bene iniziare con i dati: il romanzo ha venduto negli Stati Uniti oltre quattro milioni di copie [...] è stato per quarantotto settimane in cima alle classifiche dei libri più venduti in America e per ottanta in quella del New York Times. Il libro è stato già adattato per il teatro, e la Focus ne ha acquistato i diritti cinematografici per un film che sarà diretto da David Gordon Green[...] uno dei più interessanti talenti del cinema indipendente (è l´autore di George Washington e Undertow) [...] un romanzo che manifesta una sensibilità prettamente femminile, un’impostazione letteraria assolutamente classica, una dimensione spirituale assente in forma esplicita da gran parte del cinema giovane, e, soprattutto, tutti i crismi della letteratura "mainstream". [...] lo straordinario successo americano della Vita segreta delle api è basato sulla capacità di saper parlare con eguale efficacia a lettori di entrambi i sessi e di ogni età e nell’aver saputo soddisfare un pubblico variegato sino alla stridente contraddizione: dal mondo femminista a quello degli evangelici, dagli adepti delle filosofie del new age sino ai più appassionati teorici dell´integrazione razziale. Tra le cose che colpiscono maggiormente in questo libro che nasce come un breve racconto scritto nel 1993 c’è la forte presenza della iconografia religiosa e persino il culto della Madonna Nera (’Sono protestante”, racconta divertita la scrittrice, ”ma ormai sono tutti convinti che sia cattolica: la verità è che sono sempre stata affascinata dalla figura di Maria, la madre di tutti, e dalla potenza dell´iconografia cattolica”»). La vicenda è ambientata nel 1964 nella Carolina del Sud, nel pieno delle battaglie per i diritti civili, e segue le tracce di una quattordicenne di nome Lily Owens, la cui vita è tormentata dal ricordo del brutale omicidio della madre. Nel momento in cui la sua tata di colore Rosaleen viene malmenata da un gruppo di razzisti e incarcerata per aver tentato di difendere la propria dignità, Lily decide di abbandonare il padre, un uomo meschino e violento, e fugge con lei per un viaggio iniziatico, che la porterà a conoscere delle eccentriche coltivatrici di miele che hanno i nomi di tre mesi: May, June e August. Le donne, anche loro di colore, le insegneranno i segreti delle api, le faranno conoscere il culto della Madonna Nera e la aiuteranno a vincere i propri tormenti. Il clima rurale, l’ambientazione nel Sud ed alcuni colpi di scena ricordano Il buio oltre la siepe, ma Sue Monk Kidd sembra interessata più di Harper Lee al racconto di una crescita che deve essere in primo luogo interiore. ”La maturazione non può che partire dall’interno”, racconta [...] ”e non posso che essere contenta che il mio libro, che non è altro che il racconto della ricerca della madre e di un lungo ritorno a casa, sia riuscito a veicolare questo principio attraverso una storia che parla della mia terra e la mia gente”. Per capire il mondo rievocato da una scrittrice che è riuscita a riscuotere un successo planetario con il debutto nella narrativa, è necessario rifarsi ai suoi dati biografici: è nata a Sylvester, una piccola città della Georgia meridionale. La serenità del luogo incontaminato e la presenza costante di ingiustizie e aberrazioni tra la popolazione di colore, hanno influenzato il modo di guardare il mondo, ma è stato il padre che l’ha invogliata a diventare una narratrice, raccontandole ogni sera delle storie fiabesche. Nulla a che vedere con il personaggio del romanzo: ”Mio padre è tra le persone più integre e miti che conosca»”, racconta, ”e quando ha letto come è descritto nel mio libro il personaggio paterno mi ha fatto promettere che nel romanzo successivo avrei inserito un padre assolutamente positivo. Ho mantenuto l’impegno in The Mermaid Chair”. Il racconto di questo aneddoto chiarisce l’importanza che Sue Monk Kidd attribuisce agli effetti della letteratura, a cominciare dalle persone che le sono più vicine, e svela qualche elemento rivelatorio della psicologia di una persona che si è appassionata in gioventù alle battaglie per i diritti civili, ha studiato per diventare un’infermiera, ha sposato un uomo laureato in teologia, e sebbene fosse sconosciuta ha scritto un libro di memorie intitolato The Dance of the Dissident Daughter, nel quale si interrogava sulla teologia femminista. ”Anche per la Vita segreta delle api si è parlato di femminismo [...] è una definizione che mi fa piacere, anche se non vorrei che diventasse un motivo di ghettizzazione: ho cercato di raccontare con occhi di donna momenti di solidarietà femminile, ma anche il linguaggio, la poesia ed il dolore di alcuni personaggi nei quali, spero, può riconoscersi chiunque”. Se è vero che alcuni recensori hanno ravvisato il rischio di una ”scrittura alla saccarina” e di un ”lavoro all´interno di stereotipi”, la stragrande maggioranza della critica ha elogiato la grazia e la sensibilità del libro che rivela anche affinità con Huckleberry Finn ed il mondo poetico di Carson McCullers, ed il successo ha finito per attraversare anche le barriere ideologiche: La vita segreta delle api è stato portato ad esempio sia dai settimanali liberal che da Laura Bush, la quale ha voluto ricevere e celebrare l’autrice alla Casa Bianca» (’la Repubblica” 11/4/2006).