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 2006  aprile 12 Mercoledì calendario

BENASSI

BENASSI Lino Trento 2 dicembre 1943. Manager. Presidente di Italease. Ex amministratore delegato della Comit e in seguito di Intesa Bci, presidente di Credit Suisse Italy e di Advance Capital Private Equity Sgr • «[...] è entrato in Comit giovane, nel ”63, e lì ha percorso una lunga carriera che lo ha portato anche a Tokio e New York. Ha lasciato Piazza Scala nel ”95 chiamato all’Ina da Sergio Siglienti, l’ex numero uno della banca uscito da Piazza Scala dopo la privatizzazione e lo scontro con Mediobanca. [...] in Comit è tornato, sei anni dopo, chiamato a gestire la metamorfosi nel gruppo Intesa. [...]» (Sergio Bocconi, ”Corriere della Sera” 12/4/2006) • «Ha sfidato due volte Mario Draghi e ha perso in entrambe le occasioni. Si è messo di traverso rispetto ai progetti di Enrico Cuccia e della Mediobanca e ne è uscito con le ossa rotte. Ogni volta che ha incontrato i vertici delle Generali ha dovuto cedere il passo e la poltrona. Quando si è confrontato con Mario Sarcinelli sono state scintille ma l’ha spuntata lui. Non si può certo dire che Lino Benassi [...] sia un uomo accomodante. [...] Cresciuto alla Comit di Enrico Braggiotti e Sergio Siglienti, nel ”94 Benassi è direttore centrale per la finanza: nella privatizzazione della banca si schiera per la public company voluta dal presidente dell’Iri, Romano Prodi (con cui ha in comune la passione per la bicicletta). Il Tesoro, all’epoca diretto da Draghi, opta invece per il nocciolo duro che, di fatto, consegna la Banca commerciale italiana alla Mediobanca, che liquida Siglienti e allontana Benassi assegnandogli la presidenza della controllata Sudameris. Passano pochi mesi e Draghi, per privatizzare l’Ina, richiama Siglienti, che ricrea il sodalizio con Benassi nominandolo direttore generale. L’istituto assicurativo pubblico, fino a quel momento polmone finanziario per il collocamento di Bot e Cct, diventa anche holding bancaria per il salvataggio del Banco di Napoli. Benassi presenta con Davide Croff (amministratore delegato della Bnl) un progetto al quale si oppone il presidente della Bnl, Sarcinelli. Draghi decide di percorrere la strada indicata da Benassi e Croff. un esempio concreto di ”bancassurance” e il manager dell’Ina ci prende gusto: nel ”98 presenta a Draghi (che la boccia) un’offerta per l’acquisto della maggioranza relativa della Bnl, che viene invece ceduta a un altro ”nocciolino” formato da Ina, Banco Bilbao e Popolare di Vicenza. Sarcinelli lascia in aperto contrasto. Nel ”99 è l’Ina sotto attacco: Cuccia va dal premier Massimo D’Alema a spiegare che le Generali rischiano di finire in mani estere e l’unica soluzione è inglobare l’Ina. Benassi fa muro con il cavaliere bianco Sanpaolo-Imi, ma perde la partita. Lasciata l’Ina torna alla Comit, da amministratore delegato: lo chiama Giovanni Bazoli per affiancare al francese Christian Merle (espressione del socio Crédit agricole) un italiano, per gestire l’integrazione della banca ex Iri con la Banca Intesa. Gli attriti sono inevitabili: Benassi lascia e approda a Novara: al gruppo De Agostini consiglia l’acquisto della Toro Assicurazioni, che si rivelerà un vero affare. Passano quattro anni e la Toro finisce al gruppo Generali, che per la seconda volta gli dà il benservito. [...]» (Fabio Dal Boni, ”Panorama” 6/9/2007).