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 2006  aprile 11 Martedì calendario

Per gli amanti del mistero torna dal 17 aprile su Raidue Voyager: ai confini della conoscenza. Il conduttore Roberto Giacobbo anche quest’anno proporrà una serie di dieci puntate in cui verranno esplorati misteri recenti e antichi, sempre alla ricerca di nuove domande e nuove risposte

Per gli amanti del mistero torna dal 17 aprile su Raidue Voyager: ai confini della conoscenza. Il conduttore Roberto Giacobbo anche quest’anno proporrà una serie di dieci puntate in cui verranno esplorati misteri recenti e antichi, sempre alla ricerca di nuove domande e nuove risposte. In studio con lui esperti nei diversi campi della scienza e della cultura. Gli appuntamenti previsti hanno come filo conduttore una domanda cui si tenta, con serietà e rigore, di dare una risposta. Il conduttore nei mesi in cui Voyager non è andato in onda ha lavorato alle nuove puntate e a C’è Voyager ragazzi!, costola della celebre trasmissione della seconda serata, dedicata ad un pubblico più giovane. La trasmissione che va in onda nel pomeriggio di Raidue ha ottenuto un buon successo di pubblico diventando il programma per ragazzi più visto con uno share medio del 9% e 1 milione e 200 mila contatti. Della nuova edizione di Voyager ci ha parlato proprio Roberto Giacobbo. Cosa ci sarà nella nuova edizione di Voyager? «Gli argomenti più vari, dopo l’Isola di Pasqua della prima puntata si parlerà di Ruegen dove si pensa che Hitler abbia fatto esperimenti sulla bomba atomica: siamo andati sul posto con contatori gaiger e altre strumentazioni per capire se gli esperimenti furono fatti veramente. Parleremo anche di un mistero spagnolo molto interessante. A Belmez de La Moraleda c’è una casa nella quale si trovano dei volti sulle pareti. Ci si è accorti che sulla rocca dove è statto costruito l’edificio c’era un cimitero. Con la troupe siamo andati a constatare se i volti sulle pareti fossero effettivamente veri e ci siamo chiusi dentro per una notte per capire cosa accade nell’edificio, effettivamente qualcosa è successo». Ci saranno altre novità? «Ci saranno modifiche alla scenografia, grafiche diverse e molte altre novità sui temi trattati. Anche in questa edizione ospiteremo gli esperimenti in studio e con l’aiuto del Cicap che mette in palio un milione di euro cercheremo di capire se le persone che si presentano hanno qualcosa di particolare. Per la prima puntata abbiamo allestito in studio una struttura di tubi con acqua corrente e un rabdomante si cimenterà nella ricerca». Ricorda episodi particolari nella registrazione della nuova serie? «Ricordo con particolare simpatia la visita all’isola di Pasqua dove siamo stati accompagnati da una nostra spettatrice toscana originaria dell’Isola che ci ha portato in posti che solo i pasquesi possono conoscere. Inoltre ci ha invitato a casa di suo padre, un famosissimo ricercatore». Anticipazioni sugli esperimenti del Cicap? «Nelle 10 puntate in programma faremo alcuni esperimenti sulla trasmissione del pensiero e testeremo un esperimento molto conosciuto, quello delle 4 persone che sollevano qualcuno utilizzando solamente un dito». Rispetto agli altri programmi di divulgazione scientifica in cosa si distingue Voyager? «Voyager è un programma di domande in cerca di risposta. In particolare ci distinguiamo per le domande irrisolte». Si è mai trovato davanti a misteri intoccabili o pericolosi? «Ci sono misteri intriganti, mai intoccabili. Certo spesso evitiamo il paranormale e gli argomenti esoterici, però a noi piace porre domande su questioni poco approfondite». Da divulgatore, ha un sogno nel cassetto? «Fare una trasmissione con i divulgatori scientifici televisivi italiani, sarebbe molto bello passarsi la palla sui vari argomenti trattati». Qual è il futuro della divulgazione scientifica? «Bisogna adattarsi ai modelli di comunicazione che si evolvono in continuazione. Se noi guardassimo un documentario di quarant’anni fa ci addormeteremmmo davanti alla tv, per questo in Voyager curiamo molto l’immagine e i dettagli della trasmissione». Lei è laureato in Economia e commercio ed esperto in comunicazione, come è iniziata la sua carriera di divulgatore scientifico? «Ho scritto ”Il mistero di Cheope” e sono stato chiamato da Maurizio Costanzo per un intervento di quattro minuti nel suo talk show. A Costanzo la discussione è piaciuta talmente tanto che i minuti sono diventati 22, senza interruzioni pubblicitarie. Il giorno dopo sono stato contattato da TeleMontecarlo che mi ha proposto la conduzione di Stargate. Si trattava di 22 puntate dedicate all’Egitto, che poi sono diventate 120, fin quando non sono stato chiamato in Rai per Voyager». Altri libri in via di pubblicazione? «Una grande novità è il mio nuovo libro ”Il segreto di Leonardo” nel quale i lettori troveranno la verità oggettiva sulla persona che si trova al fianco di Leonardo nel dipinto dell’ultima cena. Si è sempre pensato che fosse Maria Maddalena, invece...»