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 2006  aprile 11 Martedì calendario

Non avevano mai lavorato insieme, ma si conoscevano da tempo. E così Barbara De Rossi e Massimo Boldi, dopo le riprese della prima serie di Un ciclone in famiglia, sono diventati amici

Non avevano mai lavorato insieme, ma si conoscevano da tempo. E così Barbara De Rossi e Massimo Boldi, dopo le riprese della prima serie di Un ciclone in famiglia, sono diventati amici. Veri. Di quelli che non esitano a scambiarsi complimenti (sinceri) l’un l’altro. Che rapporto c’è tra i coniugi Fumagalli fuori dal set? Barbara. «Con Massimo ci divertiamo molto, ci vogliamo bene. Pensa che quando prendiamo un aereo insieme, mi siedo accanto a lui piuttosto che a mio marito. Eppoi ci scambiamo consigli. Diciamo che io gli do serietà». Massimo. «Ci manca poco che convoliamo a nozze. Ci aiutiamo a vicenda. Io la faccio entrare nella commedia pura». Perché gli spettatori dovrebbero guardare Un ciclone in famiglia 2? B. «Perché si divertiranno come nella prima serie e perché c’è una nuova coppia ad arricchire la storia». M. «Perché la prima serie è stata più che un successo, è piaciuta a grandi e piccini e perché si è conclusa con un punto interrogativo e alcune cose in sospeso». Che rapporto avete con il resto del cast? B. «Ottimo con tutti. Davvero. Anche Carlo Buccirosso, che io chiamo ”il napoletano inglese”, e Margherita Antonelli (i coniugi Esposito, ndr) si sono inseriti subito a meraviglia». M. «Ci vogliamo bene e ognuno di noi ha un proprio ruolo che rispetta». E con i fratelli Vanzina? B. «Con Carlo è sempre un piacere lavorare, si fa la commedia di una volta. Ed Enrico scrive molto bene ». M. «Loro sono straordinari. Sono i veri eredi della commedia all’italiana». Il cast è ricco di giovani, secondo voi qualcuno di loro è destinato a diventare un bravo attore? B. «Devono studiare un bel po’, ma sono giovani e hanno tutto il tempo. C’è Sarah Calogero (che nella finzione interpreta sua figlia) che ha un viso bellissimo. So che adesso è stata ingaggiata per uno spot importante». M. «Sono tutti molto disponibili e bravi, ma è presto per poter dire se questa sarà la loro strada. Sono tutti ragazzi che hanno voglia di fare la professione seriamente, ma gli ho raccommandato grande umiltà. Avere successo per una stagione non vuol dire che ce l’hai fatta. Io stesso non mi sono mai sentito arrivato eppure è da qualche anno che faccio questo mestiere...» Che ne pensate di questo momento, felice, del cinema italiano? B. «In generale si fanno dei bei film, anche se mi sembra ci sia sempre meno spazio per le donne. A me ha divertito moltissimo l’ultimo di Verdone». M. «Questo successo non è dovuto al caso. Alla base ci sono buone idee e attori che piacciono al pubblico. Ma il fatto che ora il cinema vada meglio è dettato da tanti fattori. Non ultimo le multisala, che coccolano il pubblico e fanno stare bene lo spettatore». Chi vorreste vincesse ai David di Donatello? B. «Tra le donne tifo per Cristiana Capotondi. Abbiamo lavorato insieme e la trovo molto dotata e a questo punto della sua carriera un premio del genere le farebbe bene». M. «Io sono uno dei giurati dei David. Tra le donne voto per la Capotondi, perché è una brava attrice. Tra gli uomini darei il premio a Giorgio Faletti, un mio ex compagno di banco». I David andranno in onda su Raiuno (vedi servizio a pag.18-19), ma in seconda serata, la sera stessa della prima puntata di Un ciclone in famiglia 2.