Varie, 11 aprile 2006
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Calzone Maria
• Pia Benevento. Attrice • «Se fosse una tuffatrice, avrebbe fatto il triplo salto carpiato. Da un film all’altro, Maria Pia Calzone ha interpretato la Vergine Maria e un trans chiamato Desiderio: da L’inchiesta con Gesù Cristo crocifisso alla Napoli percorsa da sessualità incerte in Mater Natura. [...] si tiene per sé gli anni (’Sono in età di matrimonio”), ma dice tutto il resto. Per esempio, come ha imparato a gesticolare, a muoversi nei panni di un sesso in bilico. S’è dovuta trasformare fisicamente: ”Avevo dei tiranti agli zigomi e agli occhi per creare l’effetto da gatta, l’acido ialuronico alle labbra che per 15 giorni te le gonfia. Ho cercato il maschio che è in Desiderio per poi scappare da lui. E per la mia mascolinità ho frequentato una palestra, mangiavo 6 bianchi d’uovo al mattino, tiravo i dorsali fino a 90 chili. Dovevo esprimere il gusto dell’apparire e dell’esibizione, mettere in scena la mia femminilità”. Sforzi premiati: ”Sei più trans di noi”, gli hanno detto gli esperti del settore. [...] Ma com’è stato il passaggio verso la Vergine Maria? ”Non ci ho pensato, me ne sono sono resa conto dopo. Due personaggi così eccessivi e forti, sentivo la responsabilità morale. Desiderio è il dramma dell’essere accettato per quello che si è; la Madonna invece così potente e irraggiungibile ma così vicina”. Forse per caratterizzare le due figure ha dovuto seguire un percorso del tutto diverso: in un film ha aggiunto, nell’altro ha tolto? ”Sì, per la Vergine Maria ho lavorato per sottrazione, al punto che, su mia proposta, sono state tolte le mie battute, è una Madonna muta, che non ha più parole. Perché la storia parte dalla morte di Gesù, si svolge a cose fatte, non c’è il dramma che precede la morte ma il dopo, è lo svuotamento del dolore, il momento in cui deve accettare la morte del figlio”. In Mater Natura Maria Pia, nata a Benevento, cresciuta a Napoli e trapiantata a Roma, nei dialoghi si prende la rivincita, si sbraccia, si agita. E quanto parla. ” il mio primo ruolo da protagonista. Dopo aver vinto il concorso al Centro sperimentale di cinematografia, ho fatto molta gavetta, ruoli non di primo piano in tutte le fiction possibili e immaginabili, da Distretto di Polizia a Don Matteo. Mi sono sempre dovuta conquistare tutto”» (Valerio Cappelli, ”Corriere della Sera” 11/4/2006).