Fonti varie, 3 aprile 2006
Anno III - Centododicesima settimanaDal 27 marzo al 3 aprile 2006Tommy Il muratore Mario Alessi, 44 anni, ha strangolato e poi finito con una badilata il bambino Tommy, 18 mesi, epilettico, sequestrato un mese fa a Casalbaroncolo (Parma)
Anno III - Centododicesima settimana
Dal 27 marzo al 3 aprile 2006
Tommy Il muratore Mario Alessi, 44 anni, ha strangolato e poi finito con una badilata il bambino Tommy, 18 mesi, epilettico, sequestrato un mese fa a Casalbaroncolo (Parma). Lui e il suo complice, Salvatore Raimondi, 27 anni, stavano fuggendo sul motorino, tenevano il bambino in mezzo, erano agitati per quel che avevano fatto e, vedendo una macchina con una lampeggiante, si sono spaventati, sono caduti, si sono rialzati, sono scappati nel bosco di Sant’Ilario e si sono nascosti. Ma il bambino non la finiva di piangere. Allora Alessi gli ha messo le mani intorno al collo e ha stretto. Poi, siccome non era sicuro che fosse morto, gli ha tirato un colpo di badile in faccia.
Alessi Alessi s’è visto in televisione in questo mese, ha detto che Tommy era un delizioso fagottino e ha lanciato un appello ai rapitori perché fosse liberato. La moglie, Antonella Conserva, sua complice, disse indignata a un certo punto ai giornalisti della tv che Paolo Onofri, prima di parlare, avrebbe fatto bene a pulire la sporcizia che aveva in casa. Uno dei sensi di colpa che ora tutti ci sentiamo addosso è l’aver creduto a lungo che il padre fosse in qualche modo coinvolto. Il padre, saputa la notizia dalla tv (sabato sera, verso le sette e mezza, quando Alessi ha finito di confessare), ha lanciato un urlo e ha maledetto la sua ingenuità: di Alessi e di Raimondi s’era fidato, gli avevano fatto i lavori in casa, tutti eseguiti a puntino e senza pretendere troppi soldi. La moglie dell’assassino e sua complice, Antonella Conserva, portava il suo bambino a giocare con i figli di Onofri, le due mamme facevano merenda insieme e stavano tante volte a chiacchierare, a un certo punto la Conserva s’era offerta di fare da baby-sitter a Tommy. E intanto Alessi andava elaborando il suo piano balordo. Ad Agrigento una prima moglie con due figli grandi da mantenere, altri debiti per 120 mila euro: perché non rapire per qualche ora il piccolo Tommy e costringere così il padre ad andare di corsa all’ufficio postale di cui era direttore, aprire la cassaforte e tirar fuori un milione di euro? Sembrava possibile, sembrava facile. Ed è durato solo mezz’ora.
Pena di morte L’angoscia provocata dall’assassinio di Tommy e la concomitanza con la campagna elettorale avrebbe potuto indurre a una facile propaganda in favore della pena di morte. Alessandra Mussolini ha chiesto che gli assassini di Tommy siano giustiziati, Pier Ferdinando Casini ha proclamato che se lui non fosse cristiano a questo punto la pena di morte la vorrebbe, ma per il resto i partiti si sono detti tutti contrari. Anzi la Lega ha immediatamente bacchettato il senatore Ettore Pirovano che domenica mattina aveva messo in giro una sua dichiarazione favorevole al patibolo. Sia il ministro della Giustizia Castelli che il quotidiano del partito La Padania hanno dichiarato che la Lega è contraria alla pena di morte e si tratta, invece, di garantire a chi commette crimini di questa gravità un ergastolo duro e senza sconti. Raimondi aveva precedenti per rapina, era schedato e una sua impronta sullo scotch ha permesso di trovare i colpevoli. Alessi, il capo, pochi anni fa ha sequestrato una coppia, legato il fidanzato e violentato la ragazza davanti a lui, raccomandandosi che guardasse. Era stato condannato per questo (anche se l’appello è in corso) e invece girava libero.
Elezioni L’ultima settimana di campagna elettorale (si vota domenica prossima) è stata uguale alle altre: Prodi ha insultato Tremonti e Berlusconi (’delinquente politico”, eccetera), gli altri gli hanno risposto per le rime. Lunedì mattina abbiamo letto sui giornali che Prodi metterà le manette agli evasori fiscali e che Veronica Lario ha negato che suo marito sia un caimano: ”Su di lui è stato fatto un solo film, l’ha girato Woody Allen e si chiama Zelig”. Lunedì sera c’è stato il match da Vespa, di cui non possiamo riferire perché scriviamo e consegniamo il nostro resoconto il lunedì mattina. Vale la pena ricordare che domenica e lunedì prossimi si vota per rinnovare la Camera e il Senato. Niente preferenze, sistema proporzionale. Si dovrà scegliere un partito che sarà a sua volta collegato a una delle due coalizioni in lizza. Un complicato sistema di premi dovrebbe garantire la maggioranza dei seggi alla coalizione vincente nel voto per la Camera. Un ancora più complicato sistema di premi al Senato, invece, potrebbe dar luogo a un pareggio anche in presenza di risultati sbilanciati verso l’una o l’altra coalizione. L’eventuale pareggio al Senato favorirà aggregazioni nuove? Grandi coalizioni? Inciuci della peggior specie? Ravvedimento generale e stagione politica simile a quella che, ammirati, vediamo svolgersi in Germania? Impossibile saperlo. Ci sono intanto già due temi sul tappeto per il dopo: sarà o no varata, ed è eventualmente giusto vararla, una legge sul conflitto di interessi che metta Berlusconi di fronte all’alternativa secca: o vendi Mediaset o rinunci alla politica? Chi sarà il nuovo presidente della Repubblica dopo Carlo Azeglio Ciampi? Con tutta la simpatia per l’attuale capo dello Stato, non riusciamo a credere che la nostra inclinazione alla gerontocrazia giunga al punto di riconsegnare il Quirinale a un uomo che al termine del suo nuovo mandato avrebbe 93 anni.
Israele Nelle elezioni israeliane, il partito di Ariel Sharon, Kadima, ha ottenuto meno seggi del previsto: 28 su 120. È addirittura crollato al quinto posto il Likud, tenace oppositore della linea degli sgomberi unilaterali perseguita da Sharon e dal suo successore Ehud Olmert. I laburisti del nuovo leader Amir Peretz hanno ottenuto un successo significativo, sono secondi con 20 seggi e formeranno il governo con Olmert ottenendo dei ministeri chiave. Sempre più importanti il partito degli emigrati russi, Yisrael Bellenu, 12 seggi e quello degli Ultraortodossi (Shas), 13 seggi.
Francia La legge che regolamenta il CPE, cioè il primo impiego, e che tante proteste ha suscitato in Francia, è stata promulgata. Nello stesso tempo Chirac ha ordinato al governo di cambiarla, riducendo a un anno il contratto a termine e inserendo un minimo di giusta causa per licenziare. In questo modo il provvedimento, che era stato pensato per favorire le assunzioni dei giovani delle periferie (quelli che qualche mese fa passavano le notti incendiando automobili), non servirà praticamente a niente.
Iraq Jill Carrol, 28 anni, giornalista americana del Christian Science Monitor, che era stata sequestrata a Bagdad lo scorso 7 gennaio, è stata liberata giovedì 30 marzo. Sulle prime ha detto di essere stata trattata bene. Poi, appena rientrata negli Stati Uniti, ha ammesso di aver mentito: i suoi sequestratori l’hanno maltrattata e minacciata.
Auditel Il Consiglio d’Amministrazione dell’Auditel, cedendo a pressioni di Mediaset, ha deciso di render noti solo i dati d’ascolto televisivo che si riferiscono alla fascia d’età 15-64 anni, escludendo come privi di interesse quelli che danno conto dell’ascolto di bambini e vecchi. Bisogna ricordare che l’Auditel è concepito per gli inserzionisti, che pagano in funzione del pubblico radunato davanti alla tv. L’unico pubblico che interessa le aziende è quello capace di consumare: perciò, fascia 15-64. E questa sarebbe la spiegazione economica. Poi ce n’è un’altra: le reti di Berlusconi vengono da una stagione difficile, in cui hanno perso parecchie volte il confronto con la Rai (da ultimo sono sotto nel prime time del primo trimestre di quest’anno). Mediaset s’è sempre difesa sostenendo che il pubblico davvero importante (i consumatori) guarda più loro che l’azienda di stato, un argomento che è passato con difficoltà o è sembrato una scusa, dato che i numeri alla fine sembravano dir altro. Adesso, con il taglio delle estreme, Mediaset spera che anche i numeri assoluti le diano ragione. Le stranezze sono però parecchie. La Rai poteva esercitare un diritto di veto e non l’ha fatto, dunque il cambio avviene con il consenso di viale Mazzini. Inoltre, anche se non interessa i pubblicitari, la conoscenza di ciò che piace ai vecchi e ai bambini è importante, si direbbe, per il Paese. Non verranno neanche fatte le rilevazioni? Non se ne potrà proprio avere più idea?
Punta Perotti Un primo edificio del complesso edilizio detto ”Ecomostro”, che si trova vicino a Bari, è stato demolito domenica scorsa 2 aprile alle 10.30 del mattino: mille mini-cariche per complessivi 300 chili dinamite sono state inserite in altrettanti buchi scelti strategicamente. La folla venuta a vedere (con bambini e picnic) ha sentito una piccola esplosione, non più forte di un colpo di fucile, e ha visto venire giù l’immenso edificio costruito dai Matarrese (la famiglia assai potente anche nel mondo del calcio). Enorme nube di polvere. Le altre parti del complesso saranno demolite il 23 e il 24 aprile.
Campbell Naomi Campbell è finita sei ore in guardina a New York per le accuse della sua cameriera cilena Ana Scolavino, 42 anni, la quale ha detto alla polizia che la sua padrona (ex padrona), non trovando un jeans, le ha tirato un telefonino in testa (quattro punti). La modella replica che la cameriera le ha rubato dei vestiti e che della storia del telefonino non sa niente. La polizia ha interrogato Naomi nel suo spettacoloso appartamento al ventiseiesimo piano di Park Avenue e, si dice, i poliziotti erano abbacinati dal lusso che li circondava. Poi però hanno ammanettato Naomi lo stesso e lei, per non farsi fotografare in quello stato, è uscita dal palazzo con addosso un poncho bianco che le copriva le mani. Sofferenze anche al posto di polizia dove s’è dovuta tirar su le treccine per le foto segnalatiche (con diffida dell’avvocato alla polizia perché non siano diffuse). Poco tempo fa, all’hotel Eden di Roma, la Campbell aveva preso a cazzotti Yvonne Sciò.
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