Varie, 10 aprile 2006
BONAMI
BONAMI Francesco Firenze 1955. Critico d’arte. direttore della Fondazione Sandretto di Torino, curatore della Biennale del Whitney Museum di New York, di Palazzo Grassi e di Punta della Dogana a Venezia • «[...] famiglia rigorosamente toscana. Solidi studi di architettura all’università negli anni Settanta, un esordio da pittore senza particolari successi, e [...] la decisione di dedicarsi alla carriera di curatore di mostre d’arte contemporanea. Giovane, brillante e pieno di intuito, Francesco capisce subito che se vuole sfondare in questo settore deve lasciare l’Italia, e puntare agli Stati Uniti. il 1987 quando si trasferisce a New York, dove ben presto diventa corrispondente di ”Flash Art”, la più importante rivista italiana del settore. Una scelta che all’inizio appare rischiosa ma che si rivela fortunata: sei anni dopo viene chiamato da Achille Bonito Oliva a curare una sezione di ”Aperto”, il settore della Biennale di Venezia dedicato agli emergenti. Bonami intuisce che si tratta della sua prima gran occasione e non sbaglia un colpo. Decide di presentare le opere di un gruppetto di giovani americani come Charles Ray, Matthew Barney e Gabriel Orozco, che diventano subito delle star internazionali, insieme alle installazioni ironiche e dissacranti di Maurizio Cattelan [...] Dopo ”Aperto”, Bonami prende il volo: gli americani gli riconoscono il suo fiuto di talent scout e lo chiamano prima a curare prestigiose rassegne internazionali, come la Biennale di Santa Fè, e poi lo nominano curatore a Chicago, nel 1998. Ma anche l’Italia apre le porte al ”curatore globetrotter”. Firenze gli offre la direzione di Pitti Immagine Discovery [...] a Torino viene chiamato dalla collezionista Patrizia Sandretto Re Rebaudengo per dirigere la sua fondazione [...] Ma la sua consacrazione risale al 2001, quando viene chiamato a curare la grande mostra storica dedicata al movimento dell’Arte Povera alla Tate Modern di Londra» (Ludovico Pratesi, ”Il Venerdì” 12/4/2002).