Varie, 10 aprile 2006
ARGENTIN
ARGENTIN Ileana Roma 29 marzo 1963. Politico. Nel 2008 eletta alla Camera (Pd). «[...] consigliere delegato del sindaco Walter Veltroni per le Politiche dell’handicap [...] consigliere comunale dei Ds con Francesco Rutelli. [...] è affetta, dalla nascita, da sclerosi laterale amiotrofica, malattia genetica, progressiva. stata per anni Presidente dell’Unione Italiana per la Lotta alla Distrofia Muscolare di Roma, appoggiata dall’associazionismo disabile, ma da sempre cerca una riconoscibilità politica ”in più”. Con due lettere aperte si è fatta conoscere: una al Ministro degli Interni Beppe Pisanu perché garantisse il voto dei disabili gravi, in occasione dei referendum nel giugno 2005, l’altra al ministro dei Trasporti Pietro Lunardi perché portasse all’attenzione del Parlamento europeo, sollecitando una risoluzione, l’urgenza di cambiare la normativa sul trasporto, in particolare quello aereo, per i portatori di handicap. Un curriculum che sembra un concentrato di politicamente corretto. E invece la Argentin, che non prepara i discorsi e parla veloce, a braccio, dice spesso cose ”contro”. ”Contro” ciò che ci si aspetterebbe dicesse. Non lesina rimproveri a chi si ricorda di lei solo in campagna elettorale o per iniziative inerenti il sociale, dimenticandosene per tematiche politiche più generali. Ileana fu l’unica tra i Ds, in Consiglio comunale, a votare con parere favorevole (non astenendosi, come la gran parte del suo partito) sull’opportunità di realizzare il Gay Pride a Roma. Cattolica non praticante, a favore dell’aborto e della pillola anticoncezionale, Ileana – proprio nel momento in cui i Ds hanno cominciato a ricevere accuse di ”tiepida laicità” – ha creato una sorta di asse laico con Rita Bernardini dei Radicali – Rosa nel pugno. Con Rita Bernardini e Luca Coscioni aveva infatti organizzato una conferenza stampa in Campidoglio perché le Istituzioni si mobilitassero affinché tutti i disabili, anche i gravissimi, potessero esprimersi. Argentin in quella circostanza minacciò uno sciopero della fame se il ministro Pisanu non avesse preso provvedimenti in materia. Non è ben vista dalle donne del suo partito, tranne qualche eccezione, perché è antifemminista e non è avvezza alla mondanità. però una presenzialista della Festa dell’Unità romana, dove ha uno stand di grattachecche, assieme al fidanzato, un suo vecchio operatore che ha ribattezzato il ”Principe”, romanista da stadio. [...]. arrivata a ideare un Osservatorio sulla percezione dell’Handicap da parte dei mass media, sostenendo che era auspicabile cominciare a parlarne in modo scevro da stereotipi. [...] Veltroniana, Ileana non viene da un percorso politico ”classico” a sinistra. Non si è formata nella sezione di Trionfale, quartiere romano dove è nata e vive tutt’oggi, non ha studiato da ”quadro”. stata (ed è) sostenuta dalla sezione dei Democratici di sinistra di S.Lorenzo solo dopo aver preso la decisione di cimentarsi con la politica. Il partito ”centrale”, invece, non la prendeva granché in considerazione, all’inizio. Di lei gli avversari politici ”fuori casa” ma anche ”in casa”, si occupano spesso per le condizioni di salute, prima che per il suo programma. A come ci si senta nelle sue condizioni, noncurante, risponde con la ormai celebre espressione negli ambienti romani: ”Io non mi sento una distrofica, ma una distro- fica”. Porta unghie lunghissime, sempre meticolosamente dipinte con smalti rosso sgargiante o blu, anelli d’oro, messa in piega costante (passando con disinvoltura da mora a bionda platino). Truccata e vestita in modo impeccabile attraversa giornate scandite da innumerevoli incontri mentre lo ”staff” di operatori, obiettori di coscienza, architetti, avvocati, ufficio stampa la segue fedelmente. Tanto fedelmente che, dalla storia scritta da un suo collaboratore, è stato tratto il film tv Più leggero non basta (dall’omonimo romanzo di Federico Starnone, obiettore di coscienza con la Argentin), con Giovanna Mezzogiorno nel ruolo di Ileana. [...]» (David Giacanelli, ”Il Foglio” 7/4/2006).