10 aprile 2006
Tags : Sergio. Anelli
Anelli Sergio
• Nato a Saluzzo (Cuneo) 1945. Scrittore. «Passione, intuito, e un po’ di fortuna. Sergio Anelli, romanziere con il gusto di scoprire, o disseppellire, documenti storici, ha il privilegio di possedere tutte e tre le doti. Il suo primo ”reality” di carta è la ricostruzione del più grave fatto criminoso accaduto nella sua città, Saluzzo. Qui nel marzo 1987 venne ferito mortalmente da due killer il presidente dell’ospedale, Amedeo Damiano. I mandanti erano e sono rimasti ignoti. Un caso Fortugno ante litteram che Anelli ha ripercorso nel romanzo-verità Omicidio in danno del dottor A.. Il libro è stato acquisito agli atti processuali fino in Cassazione. Altrettanto puntiglio probatorio è alla base di Tradire Pisacane, giallo risorgimentale, realizzato da Anelli setacciando una raccolta de La Gazzetta d’Italia. Con Uccidere Rosselli Anelli, già dirigente del Pci e studioso del fascismo, ha voluto mettere le mani dentro uno dei misteri del Ventennio. Lo ha fatto nel suo stile, avviando un’imponente ricerca d’archivio. I tentativi effettuati in Francia non hanno prodotto risultati importanti. Solo una conferma: che la figura cardine per risalire alle carte processuali del duplice delitto era Angelo Tasca. Il fuoruscito piemontese, espulso dal Partito Comunista Italiano e diventato cosegretario dei socialisti francesi, aveva molti nemici e un’ossessione: raccogliere documenti. Ispirato dal biografo di Tasca, Sergio Soave, Anelli ha imboccato la strada giusta: la Fondazione Feltrinelli. Qui giacciono quintali di carte raccolte da Tasca, cedute a Giangiacomo Feltrinelli a metà degli Anni 50. Scavando nel fondo del fuoriuscito, è emerso il tesoro agognato da Anelli: una copia originale di tutti i fascicoli dell’inchiesta francese prima e del successivo processo istruito a Roma nel ’44. La qualità delle veline è straordinaria. Grazie alle meticolose trascrizioni dei gendarmi e degli inquirenti francesi Anelli ha così pennellato il suo affresco ambientale, animando le figurine sullo sfondo del delitto. Il maresciallo Mao, l’aiuto pettinatrice Helene (testimone chiave per arrivare ai killer), il sussiegoso giudice Pottier, escono dalle pagine come persone coinvolte in una vicenda troppo grande per i loro destini. E, per converso appaiono torbide e inquietanti le figure dei ”cagoulard” che assassinarono Carlo e Nello Rosselli. Definita la parte francese, ad Anelli restava da colmare il buco nero sulla responsabilità dei mandanti. Nelle carte di Tasca c’erano i resoconti del processo, non i rapporti del Sim (Servizi Informazione Militare) che ordì e finanziò l’esecuzione. Ci voleva un supplemento di fortuna. Anelli se l’è aggiudicato sottolineando il titolo di un libercolo citato da Salvemini: Servizio Segreto, autrice Clara Conti, segretaria del giudice Italo Robino ai tempi dell’istruttoria sul caso Rosselli nel settembre ’44. Di Servizio Segreto, pubblicato a Roma nel ’45, erano scomparse le tracce. Nemmeno una copia, neanche alla Biblioteca Nazionale. Manine e manone dell’epoca avevano provveduto alla sparizione del libro, troppo compromettente. Invece una copia c’era, sepolta in un faldone del Parlamento. Dentro il libro tutti i misfatti del colonnello Santo Emanuele, che fece da tramite con i ”cagoulard”. Così la realtà si è fatta romanzo» (Fiorenzo Cravetto, ”La Stampa” 10/4/2006).