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 2006  aprile 07 Venerdì calendario

Cdl a Napoli, strategia anti piazza vuota D’Alema rivela il sistema conta-militanti, Corriere della Sera, venerdì 7 aprile 2006 Si potrebbe chiamare «panico da piazza vuota»

Cdl a Napoli, strategia anti piazza vuota D’Alema rivela il sistema conta-militanti, Corriere della Sera, venerdì 7 aprile 2006 Si potrebbe chiamare «panico da piazza vuota». E per affrontarlo ogni politico ha sviluppato il suo metodo di difesa. Massimo D’Alema, poi, ne ha uno «scientifico». Il presidente ds, infatti, ieri ha raccontato a l’Unità come calcola, in tempo reale, quante persone ci sono a una manifestazione: «Dal palco individuo delle zone e ne delimito mentalmente i lati. Calcolo quanto fitta è la gente e ho il dato che mi interessa. A Manfredonia, ad esempio, c’è una grande piazza (piazza del Popolo, ndr) quadrata, ed è più facile. Per quelle rotonde, invece, è più difficile e bisogna applicare la formula che serve a calcolare l’area del cerchio». Non solo. Sempre secondo D’Alema, anche il segretario della Quercia applicherebbe un metodo «scientifico»: «Sì, lo fa anche Piero Fassino. Anzi, lui è pure più sistematico. Annota i numeri su un libretto e alla fine della settimana fa il conto delle persone con le quali ha parlato». Insomma l’obiettivo, per centrodestra e centrosinistra, è sperare che la piazza sia sufficientemente piena. Lo sanno bene, ad esempio, gli organizzatori della manifestazione del Polo prevista oggi pomeriggio a Napoli, con la quale Silvio Berlusconi, con gli altri leader, chiuderà la campagna elettorale. E da giorni il coordinamento regionale campano di Forza Italia, in sintonia con quello nazionale, sta studiando come riempire piazza del Plebiscito. Calcolatrice alla mano, gli azzurri hanno fatto un po’ di conti. La piazza misura circa 29 mila e 700 metri quadri, pari a 177 per 168. A tre persone a metro quadro, fanno 90 mila persone. Difficile, hanno valutato, riuscire ad averle tutte per oggi pomeriggio. Così si è messa in campo una strategia: il palco non sarà a ridosso del colonnato, tra i due leoni di pietra, ma a metà piazza, allineato all’ingresso della Prefettura. In questo modo si dovrebbero risparmiare circa 12 mila metri quadri, 36 mila persone. Per coprire gli altri 16 mila metri quadri, si è studiata la formula: ogni metro quadro due persone e una bandiera. In questo modo, si evita la terza persona. Non a caso da Roma, come conferma anche il vice del coordinatore provinciale Luigi Cesaro, Antonio Agostino Ambrosio, «sono arrivate 30mila bandiere e 30mila palloni ad elio. Serviranno a riempire ancora di più la piazza». Senza dimenticare le 2mila «guerriere»: «Duemila ragazze scelte da noi che si avvolgeranno in una bandiera di Forza Italia». Ma qual è il rapporto tra gli altri politici e le piazze? Il leader udeur, Clemente Mastella, rivela: «Io riesco a riconoscere persino i volti. Che so, se passo da Reggio Calabria a Cosenza, noto se ci sono le stesse persone. Ma quel che importa, più del numero, è l’entusiasmo. Non dimenticherò mai un comizio a Gela: parlavo a un migliaio di persone e percepivo la loro indifferenza. Avevo voglia di scappar via. Perché un conto sono le piazze costruite, altro quelle spontanee, soprattutto al Sud. Io poi ho scoperto che faccio un certo effetto tra le signore dai 60 anni in su, con gran sollievo di mia moglie». Il segretario di Rifondazione comunista, Fausto Bertinotti, è meno metodico di D’Alema: «Sarà per la mia vocazione anarchica... Certo, faccio comizi da quando ho 20 anni, ho una certa esperienza di piazze. Di solito faccio il calcolo basandomi sulla formula 3 persone a metro quadro. Poi, quando sono sul palco, all’inizio, divido la piazza in settori. Non so, cinque. Per ognuno conto la prima fila orizzontale e quella verticale, e calcolo la densità. E se pian piano cresce il numero di persone aggiorno. Ma ricorderò sempre un comizio di Pietro Nenni in piazza del Duomo, negli anni ’50: il palco era sotto la gradinata del Duomo, il che vuol dire che la folla prendeva tutta la piazza». Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi (Udc), non ha invece l’ossessione del numero esatto: «Se uno vuol sapere quanta gente c’è in una piazza basta calcolare i metri quadrati o aspettare la valutazione della Digos. Per quanto mi riguarda, poi, per me una piazza è piena anche se ci sono soltanto 30 persone: basta che votino per te. Al chiuso, invece, sono in grado di contarle da solo». E anche Ignazio La Russa, esponente di An, ricorre a un suo metodo personale: «Due persone per metro quadrato. facile. So però che sopra le 20 mila persone è più difficile calcolare ad occhio». Angela Frenda