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 2006  aprile 07 Venerdì calendario

Patkar Medha

• Nata a Bombay (India) il primo dicembre 1954. Sociologa. «[...] celebre attivista dei diritti umani in lotta al fianco della tribù degli adivasi che si batte contro le dighe è stata arrestata per tentato suicidio. Per otto giorni [...] non ha mangiato né bevuto in una strada della capitale indiana Delhi assieme ad alcuni altri compagni della sua organizzazione, il Narmada Bachao Andolan, Movimento per salvare il Narmada. Protestano contro le evacuazioni e le mancate compensazioni in terre e rupie per 35 mila famiglie di indigeni del distretto di Dhar e degli altri insediamenti a rischio di inondazione per l´innalzamento della più grande diga del progetto, la Sardar Sarovar. [...] bella donna dai capelli mezzi bianchi che faceva la sociologa quando conobbe gli adivasi coi loro problemi, non si è fatta convincere dal governo e dalle sue promesse di verificare e risolvere i problemi delle famiglie, sotto esproprio [...] Quando la polizia è giunta a prelevarla assieme agli altri, ha trovato un cordone di centinaia di militanti che cercavano di proteggerla. Ma alla fine hanno avuto ragione i poliziotti. [...] negli anni ’80 andò a conoscere gli adivasi per le sue ricerche. La sua partecipazione emotiva, unita alla sua conoscenza dei meccanismi legali e burocratici, ne fecero la figura ideale per guidare la battaglia ambientalista contro il progetto che a fase ultimata prevede ben 500 chilometri quadrati di bacino. A metà degli anni ’80 li guidò in marce pacifiche, disciolte spesso con la forza. I suoi primi scioperi della fame negli anni ’90 l’accomunarono a un altro celebre attivista, Sunderlal Bahuguna, che tentava di bloccare un altro progetto analogo, la diga di Tehri su un tributario del sacro Gange. Medha Patkar e Bahuguna (fondatore del Cipko, diventato celebre perché i suoi attivisti si opponevano alle motoseghe abbracciando i grandi alberi) nel ’91 furono entrambi salvati con l’alimentazione forzata e più volte arrestati e picchiati» (Raimondo Bultrini, ”la Repubblica” 7/4/2006).