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 2006  aprile 07 Venerdì calendario

Silvio pronto a fondere Mediaset con Telecom. Libero 7 aprile 2006. Milano. Per ora è solo sulla carta

Silvio pronto a fondere Mediaset con Telecom. Libero 7 aprile 2006. Milano. Per ora è solo sulla carta. Ma dallo scorso novembre è partito il progetto di fusione tra Mediaset e Telecom Italia. Il colosso, che prenderebbe forma nel caso in cui Silvio Berlusconi non fosse più presidente del Consiglio, sancirebbe la definitiva rivoluzione del settore delle telecomunicazioni: in particolare il Biscione sarebbe il ”content provider”, fornirebbe i contenuti, mentre la società di Marco Tronchetti Provera la rete di trasporto. Il tutto supportato dall’innovativo sistema del digitale mobile. Insomma, tre televisioni e un gestore telefonico tutto in uno, come unico sarebbe il presidente: Silvio Berlusconi. Una mega fusione che potrebbe essere battezzata ”Mediaitalia” o più facilmente ”Mediacom”, dalla risonanza senz’altro più internazionale ed esotica. Nella grande partita da cui uscirebbe un gruppo tra i primi 5 al mondo entrerebbe anche Tarak Ben Ammar. Il finanziere franco-tunisino, 56 anni, produttore, banchiere e portavoce della pattuglia francese che presidia l’azionariato di Mediobanca, nonchè amico di lunga data del Cavaliere, sembrerebbe disposto ad assisterlo anche in questa nuova avventura. D’altronde l’affare all’orizzonte sembrerebbe essere tanto allettante quanto innovativo. E al momento, nel panorama finanziario, Berlusconi sarebbe tra i pochi in grado di gestire una liquidità tale da subentrare a Tronchetti Provera (acquisendo anche le azioni in capo a Gnutti in pancia a Olimpia, la holding che controlla Telecom) nel settore delle telecomunicazioni, facendo scomparire una volta per tutte i confini tra il mercato televisivo e quello telefonico. ACCORDI PRECEDENTI Nel 2005 sono stati già avviati degli accordi che per certi versi possono considerarsi precursori di una eventuale fusione. Mediaset ha firmato per Tim una partnership di cessione di contenuti. Nonostante le plurime e secche smentite da parte del presidente di Mediaset Fedele Confalonieri i due operatori stanno camminando su strade sempre più convergenti, così come le rispettive strategie di mercato si stanno lentamente incastrando. Negli ultimi mesi Mediaset ha acquisito più di 1600 frequenze in tutta Italia. Su un terzo di queste è installato il sistema DBVH (digitale mobile, evoluzione di quello terrestre). Telecom utilizza di Mediaset sia i contenuti (nei telefonini-tv Dbv-h e nella tv via cavo), sia la rete (ancora una volta nei telefonini tv). Mediaset impiega la rete e i servizi di Telecom sempre nel Dvb-h. Al momento, inoltre, Tim che potrebbe sfruttare la propria rete BTS, compatibile con il digitale mobile, utilizza per i propri servizi le antenne Mediaset, pagando un affitto annuale. Segno forse che le due società stanno facendo prove tecniche di alleanza. LE VOCI DI BORSA Anche in Borsa nei mesi scorsi si è parlato molto di possibili accordi societari fra Telecom Italia e Mediaset, con un possibile ingresso di quest’ultima in Olimpia, specie dolo po l’accordo fra Mediaset e Tim per la TV mobile. Probabilmente i rumors sarebbero scaturiti da altre operazioni avvenute o in corso in questo periodo, come Telefonica/O2 in Europa, o per grandi accelerazioni della convergenza fra tv e telefoni con Sprint, Time Warner, Cox, Comcast e Advance negli Usa. Ma a parte le indiscrezioni è sul modello di business del Biscione che la Borsa sembra proprio non avere dubbi. Mediaset ha fatto nel 2004 un utile prima delle tasse del 29 per cento sul fatturato, mentre Telecom si è fermata al 15 per cento, dovendo scontare quasi il 6 per cento di oneri finanziari legati all’indebitamento, senza considerare gli investimenti a prezzi sconsiderati sulle licenze Umts. Quindi anche gli investitori potrebbero vedere di buon occhio l’arrivo di Silvio Berlusconi a capo della nuova super Telecom. Senza dimenticare che nonostante Forbes, la nota rivista americana, abbia definito Tronchetti Provera ”il nuovo principe della vecchia Europa” che grazie alla globalizzazione in passato ha vinto numerose sfide, secondo alcuni esperti del settore sarebbe un manager con più di una difficoltà. problemi, insomma, legati alla forte esposizione verso il sistema bancario. IL FUTURO DI MARCO Dulcis in fundo, una domanda che esula dal progetto di fusione. Quale sarà il futuro di Tronchetti Provera? Voci dicono che potrebbe diventare amministratore delegato della nuova società, ma forse è più verosimile che cerchi di essere liquidato in toto da Telecom e dopo uno/due anni in cui si occuperebbe solo di Pirelli potrebbe gettarsi in una nuova avventura. Magari all’estero. Claudio Antonelli