Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2006  aprile 14 Venerdì calendario

"Avrei voluto guidare i ”Sukoi”, i caccia russi, proprio come mio padre. Ma un’amica mi portò a un concorso, vinsi e iniziai la carriera di modella

"Avrei voluto guidare i ”Sukoi”, i caccia russi, proprio come mio padre. Ma un’amica mi portò a un concorso, vinsi e iniziai la carriera di modella. Ho girato il mondo tra New York, Milano, Parigi e Tokyo. Alla fine ho scelto l’Italia e il mestiere di attrice". Chi parla è Kasia Smutniak, 26 anni, polacca, protagonista di Questa è la mia terra, la serie tv in onda su Canale 5 da domenica 9 aprile. Abbandonate le passerelle, ben presto s’è affacciata nel mondo dello spettacolo, dove ha iniziato con un film diretto da Giorgio Panariello («A quell’epoca attorno al cinema giravano molti più soldi di adesso. I film li produceva Vittorio Cecchi Gori...»), Al momento giusto. Sul set ha conosciuto anche il suo amore, Pietro Taricone, l’ex inquilino della casa del Grande fratello, da cui ha avuto una bimba, Sophie, che oggi ha un anno e mezzo: il film in questione, Radio West, era dedicato alla missione italiana in Kosovo. Di lui pensa che «ha raggiunto il successo per caso e in un solo giorno. Io ho fatto la gavetta per dieci anni». Non a caso dice che «i reality show sono assurdi. Che senso ha stare a guardare gente comune che si gratta la testa, cucina o mangia la pastasciutta? è un programma dove non succede niente e che non serve a niente». Si può così capire, quindi, perché lei tiene molto alla sua privacy: «Basta scegliere i posti giusti. Se sei famoso, sai in quali locali trovi i fotografi. Dipende solo da te farti vedere in pubblico. A me non piace molto partecipare alle feste solo per farmi pubblicità». Oggi Kasia Smutniak la ritroviamo nei panni di Giulia Corradi, che in Questa è la mia terra è costretta ad emigrare dall’Emilia nell’Agro Pontino nel 1932 in cerca di miglior fortuna. Nella serie tv, di lei si innamorano perdutamente Roberto Farnesi (il suo personaggio è Andrea Acciari, un pugile che sogna di andare in America) e Massimo Poggio (ovvero Giacomo De Santis, figlio di un ricco notaio, prossimo a una brillante carriera come ingegnere nell’Opera nazionale combattenti). Come ti sei trovata sul set di Questa è la mia terra? «Benissimo. Durante le riprese i Corradi sembravano una famiglia vera. Del resto siamo rimasti a girare le scene all’interno della casa per più di un mese e mezzo. Nel complesso è stata un’esperienza molto faticosa, abbiamo lavorato sodo combattendo con fango e zanzare». Puoi descrivere il tuo personaggio, Giulia Corradi? «Mi piacerebbe essere come lei, decisa, solare, sempre positiva nonostante le mille difficoltà che ha incontrato cambiando completamente vita. Da poco diventata maestra elementare, infatti, è stata costretta a tresferirsi nell’Agro Pontino con la sua famiglia e ad improvvisarsi contadina». E tu che tipo sei? «Anche io sono determinata, proprio come Giulia, ma nella vita sono molto più incasinata. Del resto non è facile abbandonare la propria terra a soli 15 anni per iniziare a girare il mondo». Che ricordo hai della tua Polonia? «è rimasta nel mio cuore, anche se ogni volta che ci vado mi sento come una straniera. Lì le abitudini di vita sono completamente diverse da quelle italiane, a cui ormai mi sono completamente abituata. Comunque mi manca molto». Hai sofferto nel tuo Paese? «la mia famiglia, da mio padre a mio nonno, era composta esclusivamente da militari. E questo, durante gli anni del comunismo, rappresentava comunque un privilegio. Anche a me sarebbe piaciuto molto intraprendere la carriera militare: ho ricevuto un’educazione rigidissima, figlia unica di un generale dell’Aviazione. Insieme abbiamo girato tutta la Polonia, da una caserma a un’altra». Come hai cambiato idea? «Ah, questo non lo so. Ho iniziato con un concorso, le passerelle e così via». Che obiettivi hai? «Continuare per la mia strada. Il mio sogno è fare del cinema d’autore, anche se adesso riuscirci è un lusso: non girano tanti soldi come una volta». Con chi ti piacerebbe lavorare? «Tra i miei attori preferiti c’è senza dubbio Luigi Lo Cascio. Il mio punto di riferimento professionale, anche se scontato, è Meryl Streep».