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 2006  aprile 14 Venerdì calendario

ANCHE QUEST’ANNO

come ogni venerdì santo dal 1970, fedeli romani e pellegrini provenienti da tutto il mondo si raccoglieranno attorno al Santo Padre, nei pressi del Colosseo, per assistere alla prima Via Crucis di Benedetto XVI.
Fu Paolo VI, nel 1964, a ripristinare il rito, guidandolo personalmente dal 1970 al 1978. La tradizione venne poi mantenuta da Giovanni Paolo II, che partecipò alla Via Crucis per tutti gli anni del suo lungo pontificato. Tranne, naturalmente, nel 2005, quando a poche settimane dalla morte fu costretto a seguire l’evento dalla sua cappella privata, al terzo piano del palazzo apostolico in Vaticano.
Durante il rito il Pontefice indossò la veste bianca e la stola rossa. La telecamera, che lo inquadrò sempre di spalle, mostrò un papa assorto nella preghiera, quasi immobile.
E proprio in occasione della Via Crucis del 2005 si è verificato un episodio curioso, una sorta di passaggio di consegne tra Giovanni Paolo II e l’allora cardinale Joseph Ratzinger, a cui un morente Wojtyla affidò la stesura della meditazione sulla Passione di Gesù.
La Via Crucis, detta anche Via Dolorosa, è un rito cristiano - della chiesa cattolica e della chiesa anglicana - con cui si ricostruisce e commemora il percorso doloroso di Cristo che si avvia alla crocifissione sul Golgota.
Alcuni fanno risalire la storia di questa devozione alle visite della Vergine presso i luoghi della Passione a Gerusalemme, ma la maggior parte degli storici riconosce l’inizio della specifica devozione a San Francesco di Assisi o alla tradizione francescana.
Originariamente la vera Via Crucis comportava la necessità di recarsi materialmente in visita nei luoghi dove Gesù Cristo aveva sofferto ed era stato messo a morte, ma dal momento che un tale pellegrinaggio era impossibile per molti, la rappresentazione delle stazioni nelle chiese rappresentò un modo di portare idealmente a Gerusalemme ciascun credente. Oggi tutte le chiese cattoliche dispongono di una ”via dolorosa”, o almeno di una sequenza murale interna.
Numero e nomi delle stazioni cambiarono radicalmente in diverse occasioni nella storia della devozione, sebbene l’elenco corrente di quattordici stazioni ora sia quasi universalmente accettato. Le Stazioni della Via Crucis che è arrivata a noi come tradizionale sono 14: 1) Gesù è condannato a morte; 2) Gesù è caricato della croce; 3) Gesù cade per la prima volta; 4) Gesù incontra sua Madre; 5) Simone di Cirene porta la croce di Gesù; 6) La Veronica asciuga il volto di Gesù; 7) Gesù cade per la seconda volta; 8) Gesù ammonisce le donne di Gerusalemme; 9) Gesù cade per la terza volta; 10) Gesù è spogliato delle vesti e abbeverato di aceto e fiele; 11) Gesù è inchiodato sulla croce; 12) Gesù muore sulla croce; 13) Gesù è deposto dalla croce; 14) Il corpo di Gesù è deposto nel sepolcro.
Varie di queste stazioni corrispondono a episodi evangelici. Altre, come per esempio le cadute di Gesù e l’incontro con la madre, sono state introdotte successivamente dalla devozione popolare. La stazione della Veronica, invece, è legata, secondo una tradizione, al telo in cui è stata conservata l’immagine del volto sfigurato di Gesù.
Il Centro Televisivo Vaticano, la Rai e la Radio Vaticana hanno organizzato nei minimi dettagli la mondovisione. La portata dell’evento, che catalizzerà l’attenzione di milioni di fedeli, è data anche dai numeri.
Saranno infatti più di cinquanta i networks televisivi che consentiranno a una quarantina di Paesi di tutto il mondo di partecipare via satellite alla processione.
Nel lungo processo di formazione della Via Crucis, gli storici segnalano almeno quattro episodi differenti scelti come ”prima stazione”: 1) L’addio di Gesù a sua Madre; si tratta di una ”prima stazione” che non sembra aver avuto una larga diffusione, probabilmente a causa del problematico fondamento biblico. 2) La lavanda dei piedi; questa ”prima stazione”, che si situa nell’ambito dell’Ultima Cena e dell’istituzione dell’Eucaristia, è attestata in alcune Via Crucis della seconda metà del secolo XVII, che ebbero larga fortuna. 3) L’agonia del Getsemani; il giardino degli ulivi, dove Gesù, in estrema e amorosa obbedienza al Padre, decise di bere fino all’ultima goccia il calice della passione, costituisce l’inizio di una Via Crucis del secolo XVII, breve - comprende solo sette stazioni -, notevole per il suo rigore biblico, diffusa ad opera soprattutto dei religiosi della Compagnia di Gesù. 4) La condanna di Gesù nel pretorio di Pilato, ”prima stazione” assai antica, che segna efficacemente l’inizio dell’ultimo tratto del cammino di dolore di Gesù: dal pretorio al Calvario.
La Via Crucis di quest’anno, che Raiuno trasmetterà in diretta venerdì 14 a partire dalle 21.10, sarà la prima di papa Benedetto XVI.
Il Centro Televisivo Vaticano, la Rai e la Radio Vaticana hanno organizzato nei minimi dettagli la mondovisione. La portata dell’evento è tale che oltre cinquanta networks televisivi consentiranno a 39 Paesi di tutto il mondo di partecipare via satellite alla processione.