Varie, 3 aprile 2006
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Raimondi Salvatore
• Parma 1978. Uno dei rapitori del piccolo Tommaso Onofri (diciotto mesi), assassinato nel marzo 2006 • «[...] reputato in giro ”uno strano”. Il padre Calogero [...] siciliano, ce l’ha fatta. Gira in Porsche, vive in una villetta a Sorbolo Levante, è titolare di una rosticceria in viale Piacenza, ne sta aprendo un’altra in via D’Azeglio. Il figlio ha buttato tutto. Non ha mai voluto lavorare con lui, ha preferito i mezzucci, legali o meno. Nel settembre 2001 lo condannano per porto abusivo di armi, l’anno seguente per rapina. etilista, colleziona 12 denunce per ubriachezza molesta in tre anni. Ogni tanto, ma proprio ogni tanto, lavora come muratore, il resto del tempo lo dedica al suo status di piccolo borghese. Cambia di continuo casa, ultimo domicilio conosciuto un bell’appartamento nel centro storico di Parma, telefonino e scheda, al mattino va all’health center accanto al locale del padre, di sera aperitivo e donne da corteggiare nei night, anche se i soldi per quella vita proprio non ci sono. Quando Alessi gli parla del suo piano, accetta subito. Tommaso è stato ammazzato per questo, soldi veloci e facili. Una coppia doveva pagare le rate della lavatrice, il loro complice aveva la cambiale della palestra e della Telecom in scadenza. già stato scritto, che il male è sempre una cosa banale» (Marco Imarisio, «Corriere della Sera” 3/4/2006).