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 2002  febbraio 05 Martedì calendario

Il popolo argentino non sa scegliere i suoi leader, La Stampa, martedì 5 febbraio 2002 L’Argentina è forse il più grande mistero economico del mondo

Il popolo argentino non sa scegliere i suoi leader, La Stampa, martedì 5 febbraio 2002 L’Argentina è forse il più grande mistero economico del mondo. Non ci sono grandi eventi - guerre o rivoluzioni - all’origine del crollo. Pochi milioni di persone, discendenti degli immigrati europei, abitano un’ampia area geografica ricca di alcune delle migliori terre agricole del mondo. Il clima è molto simile a quello degli Stati Uniti. è fra i paesi più colti del mondo ispanico. In sostanza, non è un paese povero che lotta per emergere. un paese ricco - nello scorso decennio, economicamente parlando, era il numero due del Sud America - in declino. Nelle ultime settimane, violente sommosse per il pane hanno paralizzato l’economia e portato quattro presidenti alle dimissioni. Probabilmente nulla di tutto ciò avrà un effetto economico diretto sugli Stati Uniti. L’economia dell’Argentina è troppo piccola per contare. Ma il crescere della crisi, che mina la fiducia degli investitori stranieri nello spostamento del continente verso il capitalismo democratico, offre alcune lezioni sulla leadership, che è ciò che manca all’Argentina. Il più recente episodio di cattiva gestione ha prodotto un 20 per cento di disoccupazione e la più grande insolvenza della storia mondiale. Soprattutto, ha prodotto una situazione in cui l’attuale governo sta promuovendo una rischiosa strategia a breve termine per stabilizzare l’economia, senza nessuna visione per ristabilire l’ordine economico a lungo termine. Il Presidente Eduardo Duhalde, il quinto, ha intrapreso una drastica azione per mettere fine al sistema di parità tra il peso argentino e il dollaro svalutando la moneta nazionale. è a questo sistema che Duhalde dà la colpa degli attuali problemi del paese. Le cause occasionali che hanno condotto al tracollo l’Argentina sono in sé irrilevanti. Semplicemente, sono, i sintomi di un problema assai più profondo. Le cause reali e i rimedi ruotano intorno alla leadership. Perché l’Argentina ha sistematicamente una pessima classe dirigente? Sul lungo periodo, un paese ha il governo che si merita. Può essere sfortunato ed eleggere un leader politico inadeguato (l’America ne ha avuti alcuni), ma una classe dirigente costantemente inadeguata non è una questione di fortuna. Il problema non è solo politico. Nella seconda metà dell’800, l’America ha collezionato una serie di cattivi presidenti, di cui oggi nessuno ricorda i nomi. In quegli stessi anni però c’erano ottimi uomini d’affari, i cui nomi (Morgan, Edison, Rockefeller, Carnegie, Mellon, Eastman) oggi si ricordano ancora. La debolezza in ambito governativo era controbilanciata dalla forza in ambito finanziario. La classe dirigente economica dell’Argentina non è stata invece più capace di quella politica. L’America ha avuto anche grandi sindacalisti (Reuther, Lewis) che l’hanno resa un posto migliore dove vivere. L’Argentina no. Se la guida di un paese è costantemente sbagliata, c’è qualcosa che non va nel popolo che si ostina a sceglierla. Vuol dire che non è disposto a seguire un buon leader ma tende a seguire quelli cattivi. Questo è il vero problema. Si può sempre accusare il sistema, ma i sistemi si possono cambiare. I Padri Fondatori dell’America inizialmente si sbagliarono. Gli articoli della Confederazione non funzionavano e dovettero essere sostituiti dalla nostra attuale Costituzione. L’economia americana non funzionò al tempo della Grande Depressione - e venne sistematicamente ricostruita. Quando i sistemi non funzionano, si possono cambiare. Per questo nessuno di noi nel resto nel mondo può fare molto per risolvere l’attuale crisi dell’Argentina. Alla fine una soluzione a breve termine si troverà, ma la natura di quella soluzione è irrilevante. L’unico punto importante è se l’Argentina troverà mai la sua ”strada all’insù”. Lester C. Thurow