Fiamma Nirenstein, ཿPanorama 11/1/2001, 11 gennaio 2001
La fortuna diventa una dea cui si rinnova il culto ogni giorno. «Quando guida, Ygal si tiene lontano dagli autobus per paura che scoppino
La fortuna diventa una dea cui si rinnova il culto ogni giorno. «Quando guida, Ygal si tiene lontano dagli autobus per paura che scoppino. Se un giorno che la macchina è rotta, è costretto a salire sul mezzo pubblico, prima di farlo sbircia con sforzo dentro, poi sale e si tiene vicino all’uscita. E sa che non serve a nulla. La fortuna diventa una dea cui si rinnova il culto ogni giorno. Bisogna aiutarla: niente più mercato centrale, dove una bomba ha da poco ucciso una donna. Niente cinema o teatro, negozietti o ristoranti della zona pedonale. Pochissime visite al centro acquisti, il Canyon Malka: entri, ti frugano due volte. Prima la macchina, poi la borsa. I ragazzi arabi con le magliette della Nike, indistinguibili dagli israeliani. Ora non vengono più. Quell’illusione che la gioia della merce possa vincere le divisioni più di ogni ideologia si infrange sulla chiusura dei territori, sulla paura di essere sottoposti a domande e controlli, magari fatti oggetto di manifestazioni di odio».