Ennio Caretto Corriere della Sera, 12/07/2002, 12 luglio 2002
Sid, il Re della contea, Corriere della Sera, venerdì 12 luglio 2002 Washington. una tipica storia del profondo Sud americano, con due protagonisti che avrebbero affascinato il suo cantore, lo scrittore William Faulkner: due sceriffi, entrambi neri, uno entrante l’altro uscente
Sid, il Re della contea, Corriere della Sera, venerdì 12 luglio 2002 Washington. una tipica storia del profondo Sud americano, con due protagonisti che avrebbero affascinato il suo cantore, lo scrittore William Faulkner: due sceriffi, entrambi neri, uno entrante l’altro uscente. Un giallo ambientato nella contea di DeKalb vicino ad Atlanta, una delle più popolose della Georgia, con le più grandi carceri della regione, 3.700 detenuti. Nel dicembre del 2000, lo sceriffo entrante, lo sceriffo buono, Derwin Brown di 46 anni, padre di cinque figli, fu assassinato sulla porta di casa con undici colpi di pistola da due ignoti: un omicidio che per un anno e mezzo tenne l’America con il fiato sospeso. Ieri la soluzione del mistero: nonostante le sue proteste d’innocenza, il mandante del delitto fu lo sceriffo uscente, lo sceriffo cattivo, Sidney Dorsey, che passerà il resto della vita in galera, se perderà l’appello, presentato subito dai suoi legali. Ci vorrebbe Faulkner per raccontare bene che cosa sia il potere nella contea di DeKalb e come si svolsero le elezioni per lo sceriffo nel novembre del 2000. Ma bastano i fatti per capire il movente di ”Sid” Dorsey, detto il re. Fino a quel novembre, Dorsey, 60 anni di cui oltre 30 trascorsi nella polizia, è uno degli uomini più ricchi e potenti della contea: ha 650 agenti alle sue dipendenze, gestisce un bilancio di 50 milioni di dollari annui, controlla le commesse per le carceri, possiede un’agenzia investigativa privata. Tutti ammirano i suoi vestiti e le sue automobili di lusso, la sua villa principesca, la sua statuaria moglie Sherry, una ex modella. Tutti sanno che ha numerose amanti ed è stato querelato per molestie sessuali da più di una donna. Ma molti sanno anche che è corrotto, che riscuote tangenti da alcune aziende per ”proteggerle”, percepisce bustarelle per gli appalti, adopera i poliziotti per la sua ditta pagandoli con i soldi dei contribuenti. Dopo quattro anni di questa reggenza, le elezioni del 2000 diventano un regolamento di conti del pubblico con Dorsey. Il suo rivale Derwin Brown è un uomo tranquillo, ha fama di trasparenza e di onestà, e viene eletto trionfalmente. Per Dorsey, la sconfitta alle elezioni è peggio del dissesto: è la perdita dell’autorità e del reame. Dorsey è un violento, abituato a farla franca: non è solo sfuggito ai sospetti di corruzione; da poliziotto, nel ’65 e nel ’70, uccise due persone in circostanze poco chiare e venne assolto. Così giura vendetta contro Brown. E a dicembre, appena tre giorni prima del suo insediamento, mentre torna in casa con un mazzo di rose per il compleanno della moglie, il nuovo sceriffo viene assassinato. «Sentii degli spari - racconterà la moglie Phyllis - Corsi fuori. Gli presi la testa tra le mani, lo guardai negli occhi. Erano spenti, ormai non c’era più». Tom Morgan, il procuratore distrettuale, sospetta dello sceriffo uscente fin dal primo istante. Al termine di pazienti indagini, scopre i due organizzatori del delitto, Patrick Cuffy e Paul Skyers, due fedelissimi di Dorsey, e i due esecutori, Melvin Walker e David Ramsey, due ex agenti. Ma i quattro negano, e al processo, all’inizio di quest’anno, la giuria li assolve. Sui media è tempesta: l’ex re è riuscito a influenzarla? Morgan ha sbagliato? Proprio quando tutto sembra perduto, tuttavia, la fortuna soccorre la giustizia. Patrick Cuffy viene arrestato per un omicidio avvenuto vicino al suo appartamento e per evitare l’incriminazione vuota il sacco. stato Dorsey a ordinare l’esecuzione di Brown, afferma: la mise per iscritto su un biglietto che poi ingoiò per non lasciare tracce. Lo sceriffo cattivo viene ammanettato. Sembra una storia a lieto fine, ma c’è chi non si fida. Negli ultimi 25 anni, nella contea di DeKalb tre dei predecessori di ”Sid” Dorsey furono processati, due per corruzione uno per omicidio, e vennero assolti o se la cavarono con pene lievi, fino a un anno e tre mesi di carcere. Potrebbero esserci scheletri nascosti anche negli armadi dei giurati. il motivo per cui il giudice Cynthia Becker ha spostato il processo ad Albany, una cittadina di una contea distante 250 chilometri. Il processo è durato tre settimane e si è concluso l’altro ieri. Dorsey è apparso ogni giorno in aula con un vestito diverso, elegantissimo, ma non ha deposto né commentato, non si addice a un ex re. Il verdetto non è facile: la giuria ha impiegato 18 ore per raggiungerlo, una giurata si è lamentata che «le prove non sono adeguate» pur dicendosi convinta della sua colpevolezza. il capo giurato, Willie Hayes, che è riuscito a convertirla. All’annuncio del verdetto, l’aula è esplosa. Morgan ha abbracciato la vedova Brown, Hayes ha dichiarato che Dorsey «ha preteso di essere Dio, e ha pagato la bestemmia», il giudice ha annunciato che riesaminerà il processo contro gli assassini, la folla ha intonato un inno religioso. Questa è l’anima del profondo Sud, che vede la mano del Signore anche nei più atroci eventi umani. La storia dello sceriffo buono e dello sceriffo cattivo diverrà, se non una parabola, almeno una favola per i bambini neri della contea di DeKalb. Ennio Caretto