Maria Laura Rodotà La Stampa, 10/07/2002, 10 luglio 2002
I massaggi sopravvivono nonostante il Viva Lain, La Stampa, mercoledì 10 luglio 2002 Giulio Andreotti, governante con problemi di schiena e di emicrania, si faceva fare massaggi
I massaggi sopravvivono nonostante il Viva Lain, La Stampa, mercoledì 10 luglio 2002 Giulio Andreotti, governante con problemi di schiena e di emicrania, si faceva fare massaggi. Le signore con la cellulite spendono parecchio in massaggi. I bagnanti oculati aspettano l’estate per farsi massaggiare in spiaggia: quest’anno i cinesi prendono solo 15-20 euro per volta. Gli stressati/incordati scelgono massaggi shatzu. Gli stressati molto impegnati sostituiscono, con i massaggi, il sesso: «Alcuni miei clienti, banchieri trentenni della City, mi dicono che ormai sono l’unica persona che li tocca», ha raccontato di recente a un giornale una masseuse londinese. I calciatori clienti del centro Viva Lain erano meno esclusivi nel loro rapporto con la massaggiatrice, però più estensivi. Per colpa loro, oggi come oggi, chi va a farsi massaggiare ispira battute. E non è giusto. La tecnica Viva Lain, pur diffusa e apprezzata, è solo una delle molte offerte in giro. I massaggi sono ormai parte della vita dell’Occidente traumatizzato. Promettono, a volte producono, benessere corporeo. Questo benessere (a volte piacere, dipende dal centro estetico) è facilmente ottenibile pagando. Quasi tutti possono pagarsene uno, chi in spiaggia chi all’hotel de Russie a Roma (dalla stessa massaggiatrice di Claudio Martelli e Francesco Rutelli), passando per i terapisti oriental-alternativi, e per Torino ovviamente. E non ignorando i molti centri (anche a Torino) veramente avanzati dove i massaggi li fanno appositi macchinari; che forse non danno grandi risultati, ma a differenza del medio/a massaggiatore, non rompono l’anima al cliente cercando di obbligarlo a rilassarsi. Perché il massaggio, più spesso di quel che si confessa, è pratica inutile e soprattutto noiosa. Non si può leggere, non si può parlare al cellulare, non si può sentire musica propria. Si rimane soli con i propri fantasmi; innervosendosi perché la massaggiatrice si accanisce sul tratto lombare ignorando la parte dolorosamente incriccata sotto la scapola. Meglio il Viva Lain? Non necessariamente. Nei centri estetici normali, nessuno sfoga istinti sadici sulle massaggiatrici, neanche sulle più inette; e questo, anche in questi tempi di facile ironia, resta una bella cosa. Maria Laura Rodotà