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 2002  luglio 09 Martedì calendario

Daria Bignardi è incinta, ma (ancora) non lo sa, la Repubblica, martedì 9 luglio 2002 Avvisati: qui si parla dei fatti dell’autore

Daria Bignardi è incinta, ma (ancora) non lo sa, la Repubblica, martedì 9 luglio 2002 Avvisati: qui si parla dei fatti dell’autore. Ma se state attenti, anche di altro. Capita che egli si trovi in vacanza, con la fidanzata e il suo bambino, su una quieta spiaggia sarda popolata da bagnanti locali e famigliole che si portano gli ombrelloni e il cocomero da casa. Noi, con il nostro ombrellone, la focaccia e le palline per la pista. Dieci giorni fa - eravamo appena arrivati - la mia fidanzata (che ha acquisito popolarità televisive, onori e oneri) viene cercata al telefono dalla redazione di ”Novella 2000”. Sapete cosa sia, lo trovate dal parrucchiere, qualcuno lo compra. La direttrice si chiama Bice Biagi, una volta l’ho incontrata, mi è sembrata una persona beneducata. Insomma, la signorina Biagi lascia messaggi in giro facendo sapere che ha urgenza di parlare con Daria Bignardi. La quale richiama. «La direttrice non c’è, ma le passo il caporedattore»: il caporedattore spiega di avere delle nostre foto scattate due giorni prima lì all’Argentario (sic), e che le vogliono pubblicare con la notizia che aspettiamo un bambino, di cui chiede conferma. Lei spiega meravigliata che no, non è vero - si dà il caso che non aspettiamo un bambino, se ne dobbiamo parlare - e che quindi per favore evitino di pubblicare stupidaggini senza motivo, grazie. Quello spiega che allora scriveranno qualcos’altro, ma le foto le useranno lo stesso. Seccature, l’idea che qualcuno sta rintanato dietro un pattino a spiarci, ma peggio per lui. Lei riattacca, ne parliamo, ne ridiamo: benedette le disgrazie piccole, dice mia nonna, e meno male che hanno chiesto, prima. Passa una settimana, siamo sempre qui, e arriva la prima telefonata: «Congratulazioni», dice una cara amica. Porca miseria. Viene fuori che è uscito ”Novella 2000” con noi in copertina e il titolo ”La grande attesa di Daria Bignardi”, sottotitolo ”Aspetta un figlio da Luca Sofri”. Wow. Dentro, altre foto assai sfocate, e un pezzo che parla del nostro prossimo ”bebé”. Apertura: ”Porto Cervo”. Rispetto all’Argentario ci siamo avvicinati, ma proprio Porto Cervo, santo cielo? Certo, è vero che espressioni quali ”bebé” e ”dolce attesa” (e ”puerpera”, no?) dovrebbero rassicurare sulla scarsa (eufemismo) aderenza alla realtà del testo. Ma da cinque giorni riceviamo telefonate che vogliono parlare solo di questo. Amici che si felicitano, madri commosse che poi ci restano male, collaboratori della mia fidanzata preoccupati per il completamento dei prossimi progetti, superiori inquieti, altri amici offesi di averlo saputo dalla tv. Già, perché a un certo punto quaggiù si viene a sapere che in televisione sta girando uno spot del giornale che inizia ancora così: ”La dolce attesa di Daria Bignardi”. Altri programmi in radio e tv hanno ripreso la ”notizia” (ma chissenefrega?, commenteranno gli ascoltatori, mandandoci a quel paese, noi è il ”bebé”). In un delirio genalogico, un quotidiano veneto scrive che io sarei figlio di una tale Amelia Terenzi di Chiampo. Mi colpisce che tra quelli convinti che quello che sta scritto su ”Novella 2000” sia vero, ci siano anche degli amici giornalisti. Mi immagino quello che starà succedendo nel carcere di Pisa, con gli agenti di custodia che danno pacche sulle spalle al nonno, e compagni di detenzione che improvvisano brindisi analcoolici. E quel pover’uomo. Mia suocera, invece, sostiene che se c’è scritto sarà vero, e noi non ce ne siamo accorti: «Guarda che può capitare, controllate bene». Poi ci sono le persone con i dispiaceri veri - che ognuno immagini i propri, in un caso simile - ma questo è un pezzo estivo. Al colmo del parossismo, per qualche ora pensiamo di dare una smentita, persino di denunciarli, ma poi il senso del ridicolo ha la meglio. Parenti e amici sono ormai rassegnati, le questioni professionali si sistemeranno, speriamo. La signorina Biagi ha già inventato, in un anno, una nostra visita a una mostra di Picasso, un nostro litigio, un nostro pasto a base di patatine, ogni volta per guarnire delle brutte foto fatte chissà da chi. Siamo un cliché a episodi visto e rivisto: flirt, fidanzamento, litigio, gravidanza. Sai che palle. La prossima sarà la volta dell’amante, temo il suo (signorina, non stia a farci chiamare). Tra qualche giorno il telefono - questa è la quarta volta dall’inizio dell’articolo - smetterà di squillare. Chissà cosa sta facendo Bice Biagi in questo momento: se lo sapessi, non ve lo direi. Luca Sofri