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 2006  febbraio 16 Giovedì calendario

Lui e lei, trendy e fuori dal coro. Panorama 16 febbraio 2006. L’ex fienile sulla collina torinese dove abitano Paola Mastrocola e Luca Ricolfi è circondato da presenze discrete: talpe, ghiri e scoiattoli che solo di rado si permettono di piombare giù dalla cappa del camino

Lui e lei, trendy e fuori dal coro. Panorama 16 febbraio 2006. L’ex fienile sulla collina torinese dove abitano Paola Mastrocola e Luca Ricolfi è circondato da presenze discrete: talpe, ghiri e scoiattoli che solo di rado si permettono di piombare giù dalla cappa del camino. Tra le mura domestiche allegramente colorate ci sono Brad Dip, il bradipo in peluche simbolo della lentezza della nostra sinistra, tema su cui il padrone di casa ama affilare la penna; l anatroccola in legno protagonista dell ultima fatica della padrona di casa; il felino marionetta detto giudice-gatto, che pure ha fornito alla coppia ispirazioni socioletterarie. In questo piccolo universo idilliaco i due intellettuali solitari, lei narratrice lui sociologo, concepiscono e cucinano le loro opere popolate di animali umanissimi, metafore ironiche e verità spiacevoli. La favola per adulti Che animale sei? Storia di una pennuta (Guanda) di Mastrocola è in classifica da settimane. Perché siamo antipatici? La sinistra e il complesso dei migliori (Longanesi) di Ricolfi, ricognizione impietosa sulle malattie del centrosinistra, è alla terza edizione, mentre esce in questi giorni, sempre a firma dello studioso, Tempo scaduto. Il contratto con gli italiani alla prova dei fatti (il Mulino), analisi rigorosa del quinquennio berlusconiano. A prima vista i due, sposati da vent anni, con un figlio, si occupano di materie assai diverse, ma il terreno comune è solido: «Ci irrita moltissimo il conformismo ideologico» dice Paola, la cui vita di insegnante di lettere in un liceo è all origine di diversi suoi romanzi, come Una barca nel bosco, premio Campiello 2004, e del pamphlet La scuola raccontata al mio cane. «Quando è uscito il mio primo libro La gallina volante, nel 2000, non si poteva parlare male della scuola, perché la sinistra era al governo e stava facendo la riforma. Si è cominciato a criticare apertamente solo quando è arrivata Letizia Moratti, che ha perseguito più o meno la stessa politica. E’ da pazzi o no?». Il bersaglio condiviso è il bisogno di appartenenza degli adulti: «Che una persona matura abbia bisogno di stare in branco, di avere tessere, anche mentali, non sta né in cielo né in terra» rafforza il marito, docente all Università di Torino e fondatore della rivista di analisi elettorale Polena. Un bisogno di clan che non è solo psicologico, ma è basato sulla comunanza degli interessi: «L Italia è il paese dell Occidente in cui, per quello che si sa, il sistema delle conoscenze personali è il più determinante per la carriera. Una strategia di autopromozione che purtroppo produce un mercato profondamente antimeritocratico. E visto che ci lamentiamo del nostro deficit di competitività...». La pennuta uscita dalla vena di Mastrocola non sa bene chi è, scambia una pantofola per sua madre, assume di volta in volta l identità di chi incontra, castori o pipistrelli (questi ultimi sono la classe politica), finché non scopre di essere un anatra e di poter volare: «Da giovani ci si carica di identità» continua l autrice «si ha bisogno di dire: sono cattolico o musulmano, di sinistra o di destra; perché senza etichette ci si sente annaspare. Ma poi bisogna spogliarsi di ogni identità fittizia. Solo nella solitudine scopri la tua verità». Quando Paola ha conosciuto il futuro marito lui era ricercatore e viveva sul prato davanti a casa con una sedia, un tavolo e un grosso quaderno che riempiva di formule matematiche. «Io dicevo: va be , ho sposato questa persona qua, pazienza. Aveva pubblicato libri dai titoli astrusi pieni di formule, istogrammi che io chiamavo grattacielini...». Allo stesso tempo Luca era un conversatore piacevolissimo che le spiegava la politica, la società, il mondo. «Ho avuto un illuminazione: è possibile che ci siano due Luca? Quest uomo si barrica dietro le formule. Per anni l ho lavorato ai fianchi. Gli chiedevo in sostanza un libro in cui parlasse agli altri come parlava a me. Finalmente ci siamo riusciti». Il risultato è Perché siamo antipatici. Il saggio, animato da un profondo fastidio verso l oscurità e il politicamente corretto, parte citando Natalia Ginzburg e i suoi interventi sul tema «della chiarezza e dell onestà della parola» e arriva a spiegare come mai, immaginando l elettorato come 45 milioni di vispi pesciolini suddivisi in tre grandi vasche, destra, sinistra e non schierati, sia così difficile il passaggio di dentici spigole e pesci rossi verso la vasca di sinistra. Il motivo è l antipatia: «L anticomunismo di oggi» scrive Ricolfi «non ha nulla a che fare con quello di ieri, per il buon motivo che quest ultimo voleva suscitare paura, mentre quello attuale serve a rafforzare l antipatia». Che deriva da un complesso di superiorità culturale e morale. Quest ultimo assolutamente infondato. Davanti al caffè e ai biscotti il sociologo schiaccia la sua audience con la forza dei dati: «La ricerca empirica dimostra che l unica frattura morale che c è nella popolazione italiana è quella dovuta al senso civico. Emerge che tra sinistra e destra non c è alcuna diversità. Ma una differenza c è: ed è che chi non è schierato né di qua né di là ha maggior senso civico. Come minimo chiediamoci se non dobbiamo un po più di rispetto a questo elettorato». Mastrocola, da sempre apolitica, si sente vendicata: «Si rende conto che ancora oggi si usa il termine qualunquismo!». Non si rischia di demonizzare la politica? «Per quello che mi riguarda sì» risponde la scrittrice. «L ho sempre poco amata. Ho fatto il liceo tra il 1970 e il ’75 e ricordo il disprezzo verso chi non militava. Io scrivevo poesie. Chi ha detto che la politica è l occupazione migliore? Ritengo superiore quella artistica. Proprio perché l arte si contrappone al potere». Ricolfi, la cui storia culturale si svolge tutta nell ambito della sinistra, è ugualmente critico. «Mi auguro che i non schierati siano più ascoltati e che quelli schierati non vengano presi in giro. Quando il presidente del Consiglio va in tv a dire che ha rispettato tutti i suoi impegni, e a occhio nudo è chiaro che non è così, o quando Piero Fassino consiglia di leggere Il libro nero del governo Berlusconi di Guido Alborghetti, macroscopica operazione di disinformazione statistica sui cinque anni del centrodestra al governo, gli elettori vengono canzonati». Che fare? «I nostri guai sono cominciati tanti anni fa, e abbiamo tutti responsabilità gravi, sinistra, destra, imprenditori, intellettuali. E’ puerile pensare che i mali derivino dal fatto che comandino gli uni piuttosto che gli altri. Servirebbe una diagnosi onesta». La casa della coppia, oltre che di libri e animali, è tappezzata di quadri e disegni a carboncino di Mastrocola, ragazza piena di talenti. Un dipinto raffigura un lupo seduto, un pennuto giallo svolazzante che gli bisbiglia all orecchio e un lupetto che pesca. Un ritratto di famiglia. Che animale sei? finisce con il matrimonio dell anatra con il lupo solitario. Spiega l autrice: «Quando ti sei liberata delle etichette e delle tessere, e sei finalmente sola, non puoi che trovare il lupo solitario, un altro che ha fatto la tua stessa scelta, per natura o vocazione. Qui mi fermo: le favole finiscono con il matrimonio e io seguo il genere. Però non è un finale intimistico e borghese. Nella mia idea questi due sovvertono il mondo». Manuela Grassi