Alessandra Coppola Corriere della Sera, 29/07/2002, 29 luglio 2002
Il re saudita è andato a morire in Svizzera, Corriere della Sera, lunedì 29 luglio 2002 C’era una volta il nono piano dell’ospedale universitario di Ginevra
Il re saudita è andato a morire in Svizzera, Corriere della Sera, lunedì 29 luglio 2002 C’era una volta il nono piano dell’ospedale universitario di Ginevra. Con il suo mobilio da luogo di cura, la routine da corsia, l’aspetto lindo e asettico di una prestigiosa clinica europea. Finché alla fine di maggio in sei stanze non ha cominciato a soffiare brezza d’Oriente. E sono comparsi divani in pelle, lenzuola pregiate, cuscini ricamati, tappeti, canapè, lampade, argenti e tutto ciò che si può immaginare in un palazzo da Mille e una notte. Compresa una serie di accessori tecnologici - schermi giganti, lettori di dvd, impianti stereo e così via - ai quali un sovrano del nuovo millennio non può rinunciare. I pazienti costretti a traslocare nei piani inferiori saranno rimasti stupiti (e magari anche un po’ contrariati), ma re Fahd dell’Arabia Saudita, a Ginevra per un’operazione agli occhi, non è abituato a viaggiare senza il suo nécessaire. E senza la sua corte al seguito di parenti, domestici, infermieri, medici, guardie scelte, per un totale di almeno trecento persone. Non tutte stipate al nono piano dell’ospedale, naturalmente. La famiglia reale saudita può alloggiare, quando è in Svizzera, in un pratico pied-à-terre, sulle rive del lago di Ginevra. Una sobria costruzione in stile moresco che a partire dagli anni Ottanta ha inglobato ville e terreni circostanti, fino a diventare una sorta di piccola enclave araba nel cuore d’Europa. Se per i più giovani la tranquillità lacustre può risultare noiosa, a portata di limousine o all’accorrenza di jet privato ci sono le tenute sulle coste francesi e spagnole. A Marbella, per esempio, dove la famiglia reale possiede una cittadella con moschea privata e ricostruzione fedele della Casa Bianca. Magari per cena ci si può incontrare tutti (o quasi, i posti a tavola sono 200) sul mega panfilo del re, un’imbarcazione lunga 140 metri e costata 250 miliardi di vecchie lire [...]. Da quest’estate, comunque, in Svizzera ci sono anche altre possibilità per i giovani sauditi. Il campeggio, per esempio, nel bel mezzo del parco del Signal. Qualche settimana dopo l’arrivo a Ginevra di re Fahd, lo scorso 20 maggio, la corte al seguito ha affittato (al costo di 800 franchi al giorno, circa 560 euro) una parte della collina di Bernex e vi ha fatto tirare su un enorme tendone di plastica bianca, a ridosso dei vigneti. Un giornalista della ”Tribune de Genève” l’ha visitato qualche giorno fa: all’interno, l’erba è stata ricoperta da uno strato di moquette rossa e di tappeti. Gli unici mobili sono grandi poltrone e qualche canapè. Al centro troneggia un enorme televisore, la cui presenza si intuisce già dall’esterno: dal tendone sbucano grossi cavi elettrici e due antenne paraboliche. «è privato - spiega un uomo seduto all’interno -. Riservato agli amici dell’Arabia Saudita». Ma i frequentatori del parco raccontano che la famiglia reale - sotto il tendone è stata avvistata anche la sorella di re Fahd - e i loro accompagnatori sono molto ospitali e offrono sempre da mangiare a chi si trova a passare di lì. Senza contare che la loro presenza, con tutto il codazzo di guardie personali e polizia che comporta, tiene lontani i piccoli spacciatori della zona. Gli svizzeri, in effetti, sembrano gradire l’arrivo in massa dei sauditi, che si traduce sempre in abbondanti acquisti. Non senza qualche piccola complicazione. L’idea, per esempio, di re Fahd di farsi aprire di notte un negozio di libri e dischi della catena Fnac per fare compere senza il fastidio della folla non è piaciuta a tutti: di fatto, è stata una violazione della legge che regola la chiusura degli esercizi commerciali e gli orari di lavoro. Ma per il vecchio monarca malato anche gli svizzeri diventano flessibili. Del resto, sembra ormai chiaro che Fahd, 81 anni e un ictus che dal 1995 gli complica i movimenti, ha scelto l’ospedale di Ginevra per trascorrere gli ultimi giorni della sua vita. L’operazione di cataratta sarebbe riuscita, ma sono sempre più insistenti le voci che danno il re ”malato terminale”. Lo scrive anche l’’Observer” di ieri: «Le condizioni del monarca sono instabili». E la guerra per la successione è imminente. Le fazioni all’interno della famiglia sono fondamentalmente due: da una parte gli uomini legati al principe ereditario Abdallah, che dalla malattia del sovrano governa di fatto il Paese; dall’altra il ”clan dei Sudairi”, che in Arabia Saudita hanno conquistato i posti di maggior rilievo (dalla Difesa agli Interni) ad eccezione della reggenza al trono. Ma non è escluso che il cambio della guardia si verifichi prima della morte di re Fahd. Il domenicale britannico riporta i timori del ministero degli Esteri di Londra: un colpo di stato potrebbe consegnare un alleato chiave nella lotta al terrorismo agli estremisti di al-Qaida. Un’ipotesi che dopo il fallimento del piano di pace del principe Abdallah per la Palestina e il moltiplicarsi delle proteste anti-occidentali (brutalmente represse) si fa sempre più concreta. Alessandra Coppola