Il Sole 24 Ore 13/11/2005, pag.48 Claudio Visentin, 13 novembre 2005
Viaggio intorno a un dito. Il Sole 24 Ore 13 novembre 2005. Trascorrere 24 ore in un aereoporto senza partire mai, o fare il viaggio di nozze in autostop; scegliere una destinazione a caso da un elenco lanciando i dadi, o creare un itinerario usando solo il numero 12 (prendere il treno che parte alle 12
Viaggio intorno a un dito. Il Sole 24 Ore 13 novembre 2005. Trascorrere 24 ore in un aereoporto senza partire mai, o fare il viaggio di nozze in autostop; scegliere una destinazione a caso da un elenco lanciando i dadi, o creare un itinerario usando solo il numero 12 (prendere il treno che parte alle 12.12, scendere alla dodicesima fermata eccetera). Nella visita di una città fotografare esclusivamente i turisti (piuttosto che le stazioni dei pompieri o le caselle delle lettere...); visitare Salisburgo come se Mozart non fosse mai esistito; farsi accompagnare bendati per fare l’esperienza di un cieco, o seguire i percorsi di un cane preso in prestito; visitare solo i capolinea della metropolitana, o i grandi palazzi della burocrazia; visitare una città di notte e ripartire all’alba senza vederla mai alla luce del giorno; fare un disegno su una mappa (ad esempio un cuore) e seguirlo poi come se fosse un itinerario prestabilito; pedinare una persona a caso, fingendo di essere un investigatore privato; ritrovare la persona amata (senza accordi preliminari!) in un’altra città, che si visita nello stesso giorno, ma separatamente. Privilegiare percorsi casuali: ad esempio prendere la prima a destra, poi la prima a sinistra e così via, sino a quando un ostacolo sbarra il cammino; oppure viaggiare in ordine alfabetico, andando dalla prima via dello stradario che comincia per A sino all’ultima che comincia per Z; meglio ancora chiedere a una sconosciuta Arianna (ricavata dall’elenco telefonico) o a un proprio omonimo dieci luoghi significativi della sua vita, e visitare la sua città seguendo questo filo. Se questa prospettiva vi diverte (o almeno vi incuriosisce), benvenuti nel "turismo sperimentale", proposto da un’insolita guida Lonely Planet che meriterebbe d’essere tradotta (meglio se sfoltendola un poco). La guida raccoglie l’esperienza di Latourex, un laboratorio di Strasburgo che dal 1990 si dedica alla ricerca di nuovi modi di vedere il mondo, anche ripercorrendo i passi degli esponenti di correnti artistiche innovative (Nichilisti, Dadaisti, Surrealisti eccetera). Le esperienze proposte possono apparire sciocche o adolescenziali (molte lo sono senza dubbio), ma consentono di visitare luoghi che altrimenti non si sarebbero visti mai, e che riservano spesso molte piacevoli sorprese. Soprattutto questi strani modi di viaggiare suggeriscono che in fondo ogni luogo ha qualcosa da dire a chi ha sensibilità sufficiente per ascoltarlo; seguire rigorosamente queste regole assurde apre insospettati spazi di libertà, e rivela che anche il nostro modo di fare turismo è spesso regolato da norme e gerarchie forse poco meno arbitrarie, o solo meno evidenti. Compito a casa: inventate (e soprattutto provate!) il vostro turismo sperimentale. Claudio Visentin