Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  luglio 08 Venerdì calendario

Hamas. «Ecco cosa succede ai Paesi che sostengono gli Stati Uniti. Il governo di Tony Blair ha mandato le sue truppe in Iraq assieme a quelle americane

Hamas. «Ecco cosa succede ai Paesi che sostengono gli Stati Uniti. Il governo di Tony Blair ha mandato le sue truppe in Iraq assieme a quelle americane. vero o no? Non c’è tanto da stupirsi allora se oggi si ritrova gli attentati in casa. Se i soldati inglesi non fossero andati a Bassora o a Bagdad, anche Londra oggi sarebbe stata risparmiata». Lei è dunque d’accordo con gli attentati? «Non ho mai detto questo. Lo ripeto, in via di principio l’Islam è contrario agli attentati contro i civili. Ma cerco anche di spiegare i motivi degli attentatori. E trovo una risposta molto elementare: esiste nel mondo un vasto movimento popolare che condanna l’egemonia arrogante degli americani. Lo abbiamo visto anche dalle manifestazioni di massa ogni volta che si riuniscono i Paesi del G8. I potenti della Terra, con i governi di Bush e Blair in testa, dovrebbero stare più attenti alla voce dei Paesi più poveri». Ma non crede che davanti a questo terribile massacro la sua condanna dovrebbe essere più netta? «Mi sarei atteso una condanna più forte dal cosiddetto mondo civilizzato quando il 10 settembre 2003 gli israeliani cercarono di assassinarmi a colpi di missile e uccisero invece mia moglie e uno dei miei figli» (Mahmud al-Zahar, leader di Hamas).