Chiara Palmerini, PAnorama 16/2/2006, pagina 153., 16 febbraio 2006
Non è ancora chiaro come facciano i piccioni viaggiatori a tornare a casa quando sono portati a chilometri di distanza
Non è ancora chiaro come facciano i piccioni viaggiatori a tornare a casa quando sono portati a chilometri di distanza. I primi studi sull’argomento si devono a Floriano Papi che una trentina di anni fa sospettò un ruolo rilevante per l’olfatto. Nei primi mesi di vita il colombo si costruisce una sorta di mappa degli odori predominanti nelle aree vicine al luogo in cui vive, associando gli odori portati dai venti con le direzioni da cui questi provengono. Portato lontano, dunque, un piccione sa determinare la propria posizione riconoscendo gli odori del posto. I ricercatori hanno in effetti osservato che piccioni con nervi olfattivi recisi non riescono a tornare a casa. Si perdono anche quelli che hanno il senso dell’olfatto anestetizzato, salvo ritrovare la via non appena l’effeto finisce. Infine gli esemplari cresciuti in gabbie schermate, dove non entrano vento e odori, non sono capaci di orientarsi.