Roberto Furlani, Corriere della Sera 20/12/2005, pagina 30, 20 dicembre 2005
King Kong sarebbe esistito davvero, almeno fino a 100.000 anni fa, nel sud-est asiatico. Secondo Jack Rink della McMaster Univeristy di Hamilton (Canada) la gigantesca scimmia antropomorfa, il cui nome scientifico è Gigantopithecus blackii, misurava tre metri e mezzo in altezza, pesava circa 550 chilogrammi e per qualche tempo avrebbe coabitato con gli uomini
King Kong sarebbe esistito davvero, almeno fino a 100.000 anni fa, nel sud-est asiatico. Secondo Jack Rink della McMaster Univeristy di Hamilton (Canada) la gigantesca scimmia antropomorfa, il cui nome scientifico è Gigantopithecus blackii, misurava tre metri e mezzo in altezza, pesava circa 550 chilogrammi e per qualche tempo avrebbe coabitato con gli uomini. La scoperta del Gigantopithecus risale a un’ottantina di anni fa, quando in una farmacia cinese il paleontolgo tedesco Ralph von Koenigswald trovò il fossile di un grande dente venduto come «dente di drago» (nella medicina tradizionale cinese i fossili sono utilizzati per lenire svariati mali). Questo dente non apparteneva a nessuna specie fino a quel momento identificata. Nei successivi anni tornarono alla luce altri reperti: in tutto un migliaio di denti giganteschi e alcune mascelle. Grazie alle misurazioni di Rink si è scoperto che questo scimmione era vegetariano e si nutriva quasi esclusivamente di bambù, la qual cosa potrebbe essere all’origine della sua estinzione, come sta accadendo anche per i panda oggi.