Varie, 18 febbraio 2006
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Kerrigan Nancy
• Woburn (Stati Uniti) 13 ottobre 1969. Pattinatrice su ghiaccio. Nota soprattutto per essere stata malmenata dagli sgherri della rivale Tonya Harding • «[...] Mai nessuno si era spinto così avanti nello sport, mai nessuno aveva tentato l’eliminazione fisica dell’avversario, l’omicidio premeditato. Tonya lo fece, Tonya ordinò di dare una lezione all´altra, alla sua nemica, alla sua compagna di squadra. A Detroit, alla fine di un allenamento durante i campionati nazionali americani Nancy Kerrigan fu aggredita da qualcuno che Tonya conosceva molto bene, anche perché era suo marito Jeff Gillooly. C’erano in vista le Olimpiadi invernali di Lillehammer, c’erano gli sponsor indecisi su quale ragazza buttarsi, c’era tutta quella fama e quell’odore di successo lì a portata di mano. Tonya sul ghiaccio era brava, competitiva, ma Nancy era qualcosa di più: più bella, più elegante, più amata. Tonya era la proletaria, il brutto anatroccolo, la ragazza dal carattere duro, dall´infanzia difficile: cacciata da scuola, genitori divorziati, madre vittima di violenza domestica. Nancy era la bimba sempre sorridente, la figlia adorata della famiglia, laureata all’università, una che sapeva sedurre con la sua gentilezza, con una madre cieca. Erano nella stessa squadra, ma Tonya decise che l’altra per un po’ doveva scomparire. No, morire no, bastava restasse zoppa per il periodo dei Giochi. Le ragazze cattive vanno dritte al problema, anche quelle che pattinano sul ghiaccio vestite di bianco, che sorridono beate e raccolgono i fiori. Tonya assoldò un gruppo squinternato, guidato dal marito. L’attacco per fortuna andò male, Nancy fu colpita alle gambe e urlò, gli assalitori si misero paura e fuggirono. Nancy in un mese recuperò, i cattivi furono subito identificati. “Me l’ha ordinato lei”, confessò il marito. “L’ha fatto perché mi ama”, rispose Tonya. Per l’America fu una storia dall’audience pazzesca: finalmente una cattiva che mandava al diavolo quel fesso di De Coubertin, finalmente la rivalità non si sublimava in due piroette, ma diventava tentato omicidio. La Buona contro la Cattiva. I network impazzirono, gli ascolti pure. Le due si allenavano insieme, ma senza guardarsi. Lo schermo era diviso in due: da una parte Tonya, dall’altra Nancy. E nel ’94 venne il giorno della gara: Tonya finì sesta, Nancy conquistò l’argento. Nancy tornò in America baciata da tutto e da tutti. Tonya invece incontrò l’inferno: fu squalificata a vita, fu condannata a tre anni con la condizionale, multata con 100 mila dollari e 500 ore di servizio per la comunità, divorziò, litigò, fece a botte con i cameramen, girò un film a luci rosse, si diede senza successo alla boxe. Nancy si è sposata, ha avuto due figli, è felice. Tonya vaga ancora nella vita. Loro la Morte del Cigno l’hanno eseguita benissimo» (Emanuela Audisio, “la Repubblica” 18/2/2006).