Fabio Rossi, Il Messaggero 16/2/2006, 16 febbraio 2006
Lo Studio Ambrosetti ha calcolato che a Roma si parlano ormai 170 lingue - dal cinese mandarino all’hausa dell’Africa centrale - che saranno presumibilmente 250 nel 2015
Lo Studio Ambrosetti ha calcolato che a Roma si parlano ormai 170 lingue - dal cinese mandarino all’hausa dell’Africa centrale - che saranno presumibilmente 250 nel 2015. Per mantenere invariata la propria popolazione (poco più di due milioni e mezzo di persone), Roma dovrà attrarre tra 600 mila e un milione e 200 mila giovani, portando gli stranieri residenti nella capitale dal 4.9% di oggi al 16,7%. Roma è oggi la città che ospita gli stranieri più colti: il 18,9% è laureato o diplomato all’università (Milano 16,6, Napoli 11). "Si stima che un immigrato generico porti un aumento del pil di circa 17 mila euro l’anno, mentre l’indotto di un ricercatore incrementa il pil di circa 70 mila euro" (Paolo Barzatta, senior partner dello Studio Ambrosetti). Silvano Susi, presidente dell’Associazione costruttori romani che ha commissionato lo studio: "A Roma gli investimenti diretti esteri sono solo un terzo rispetto a Londra, l’1,22 per cento contro il 4,7 della metropoli inglese. Dobbiamo fare di più per attrarre ricercatori e intelligenze dall’estero"