Varie, 16 febbraio 2006
MALABARBA Luigi
MALABARBA Luigi Gaggiano (Milano) 8 dicembre 1951. Politico. Ex senatore (Rifondazione comunista) • «[...] sindacalista Alfa Romeo, grande amico del Subcomandante Marcos, senatore movimentista di Sinistra Critica (6,5%) [...] “[...] non starei mai in una lista con Fassino, in questo sistema elettorale. Lui pensa di drizzare le gambe ai cani, di temperare la politica del partito liberista. E non ci sono le condizioni per fare un governo assieme: c’è un accordo elettorale, che significa mandare a casa Berlusconi, ma non può esserci un governo con ministri di Rifondazione. [...]”» (Francesco Battistini, “Corriere della Sera” 16/2/2006) • «[...] vede rigurgiti ovunque, spesso, da sempre. Vede rigurgiti e poi vede “i padroni”. Se la Fiat fa l’accordo con General Motors, lui vuole sapere chi sono “i padroni”. E non per niente, ma perché nell’aria sente come un «“estremismo padronale”. E poi intuisce “lo zampino dei servizi segreti”. Ma su un sacco di cose: il G8 a Genova, le vicende in Iraq (“la soluzione finale di Bush”), le campagne elettorali. Sempre lo zampino. E a proposito di zampini, il senatore Malabarba si fa forte della carica e, a chi sa, chiede se per caso non è che “la Cia e il Mossad fossero complici delle Br?”. Questi sono i temi e questi sono i toni. Sanno un po’ di agée. Per esempio, di sé dice: “Sono al servizio delle classi oppresse”. E come servitore, invita ad abbattere il governo di Silvio Berlusconi. Come? Attraverso “le lotte dei lavoratori”. O, ancora meglio, attraverso la “mobilitazione sociale”. E pertanto il compagno Fausto Bertinotti, intendendosela con Romano Prodi, fa “una scelta governista aggravandola”. E, detto tutto questo, rimane da ricordare della volta in cui in aula si stava discutendo del via libera al rientro in Italia degli eredi maschi di casa Savoia. Al che Malabarba espose un cartello: “Viva Bresci!”, in onore dell’anarchico Bresci (Gaetano) che nel 1900 uccise Umberto I a Monza. [...]» (Mattia Feltri, “La Stampa” 20/2/2006).