varie, 16 febbraio 2006
Tags : Tancredi Cimmino
CIMMINO Tancredi Somma Vesuviana (Napoli) 7 maggio 1945. Politico. Nel 1992 e 1994 eletto alla Camera, nel 1996 al Senato (Udeur) • «[
CIMMINO Tancredi Somma Vesuviana (Napoli) 7 maggio 1945. Politico. Nel 1992 e 1994 eletto alla Camera, nel 1996 al Senato (Udeur) • «[...] l’incubo di Clemente Mastella. Ex senatore dello scudo crociato, gavianeo, Cimmino è stato a lungo sodale del leader dell’Udeur, oltre a essere il tesoriere del partito. O meglio, tesoriere fino a quando il gran capo ha deciso che per lui non vi era posto nella lista dei cinque ”udeurrini” [...] candidati in quota Prodi. [...] Cimmino, che era invece certo di tornare in Parlamento, ha scritto una lettera, si è dimesso... ed è scomparso per giorni e giorni. Quale sarà il problema, si dirà? Il problema c’è, e per Mastella è anche un bel problema. L’ex tesoriere infatti non si è portato via con sé la cassa, ma il giornale del partito, il ”Campanile”, con gli annessi stanziamenti che servivano a rimpinguare i finanziamenti dell’Udeur. Ma tant’è, quel foglio non appartiene al leader, bensì a Cimmino che lo ha anche trasformato in una cooperativa. lui l’amministratore unico, nonché il solo che può gestire la testata. [...]» (M.T.M., ”Corriere della Sera” 16/2/2006). «[...] ”Diciamo che il tesoriere del partito è sempre in prima fila quando si tratta di firmare le fidejussioni, ma si ritrova in ultima quando attende di vedersi candidato [...] già nel 2001 mi hanno un po’ buggerato [...] Chiedevo il collegio di Somma Vesuviana, la mia città. Clemente Mastella mi disse che non si poteva: era di fascia alta, troppo importante. Mi trasferirono nel proporzionale in Sicilia e in Toscana. Mi dissero: sarai il numero due [...] mi ritrovai al terzo posto [...] Clemente mi disse: non ti preoccupare che ci rifaremo [...] Arrivarono le regionali. E lì facemmo i soldi [...] La situazione finanziaria era dunque fluida. Quando ci riunivamo in segreteria io dicevo: guardate che ci sono da firmare le fidejussioni. Tutti a dirmi: ”Tancredi fai tu’ [...] ho la passione per i conti. Sono figlio di commercianti, faccio conti da una vita. Sono compariello dell’avvocato Brancaccio, personaggio chiave della Dc. Poi ho fatto i conti all’Udc, poi all’Udr. Mi piace e non ho mai badato al pelo [...] Clemente è stato categorico: ”Tancrè, non farmi firmare niente, mi fido di te’. Mastella si era scottato con le obbligazioni che sottoscrisse per il Napoli calcio. Sua moglie si innervosì molto... [...] provengo da famiglia agiata”. [...] suo suocero è Sergio Bruni, un grande della canzone napoletana. [...]”» (Antonello Caporale, ”la Repubblica” 23/2/2006).