Varie, 15 febbraio 2006
PLUSHENKO
PLUSHENKO Evgeny Volvograd (Russia) 3 novembre 1982. Pattinatore su ghiaccio. Oro alle Olimpiadi di Torino (argento a Salt Lake City e Vancouver). Sei titoli europei, tre titoli mondiali • «[...] non pattina, dipinge. [...] siberiano trapiantato a San Pietroburgo sprigiona energia. E quei piedi sembrano mossi da scosse elettriche. [...]» (Andrea Buongiovanni, ”La Gazzetta dello Sport” 15/2/2006) • «[...] ”L’extraterrestre”. ”Il miglior pattinatore di tutti i tempi”. ”Lo zar del ghiaccio”. Di corone, e di nomignoli, gliene hanno affibbiati tanti. Una serie lunga almeno quanto i suoi successi. [...]» (Francesco Moscatelli, ”La Stampa” 5/1/2009) • «[...] Il Baryshnikov del pattinaggio artistico [...] Dopo tre anni di inattività, di vita nuova e di molto altro: divorzio dalla moglie, la studentessa Maria Ermak, sposata nel 2005, un figlio, un’altra compagna, Iana Rudkovskaya, famosa manager di cantanti pop, che ha fatto il viaggio di nozze da sola, perché lui aveva già ripreso ad allenarsi. E in più un tentativo di carriera politica in un partito di centro, ”Spravedlivaya Rossja”, per diventare deputato della Duma di San Pietroburgo. All’inizio sembra molto coinvolto nel nuovo incarico, partecipa alle riunioni ed entra nel gruppo che si occupa dello sport e della gioventù, poi perde entusiasmo e viene molto criticato dai politici per il suo assenteismo. Lo volevano imborghesito, andato, vecchio. Un vuoto a rendere. Niente più Tosca e musiche da Il Padrino. Solo un inno al passato. E invece eccolo [...] con [...] la superiorità di sempre: piroette, spirali, trottole. [...]» (Emanuela Audisio, ”la Repubblica” 22/1/2010).