Onda n. 7 9/02/2005, 9 febbraio 2005
Nel mondo dello spettacolo ha fatto un po’ di tutto, dall’attrice alla conduttrice. Barbara D’Urso, 48 anni, sin da quando era una ragazza ha cercato con tutta se stessa di trovare la via del successo
Nel mondo dello spettacolo ha fatto un po’ di tutto, dall’attrice alla conduttrice. Barbara D’Urso, 48 anni, sin da quando era una ragazza ha cercato con tutta se stessa di trovare la via del successo. E per riuscirci non ha esitato a lasciare la sua Napoli per Milano, dove è arrivata giovanissima con la sua amica del cuore Patti, per lanciarsi nel mondo della moda. L’inizio non è stato facile, ma appena ventenne ha condotto una trasmissione su Telemilano, Goal, con Diego Abatantuono, Teo Teocoli e Massimo Boldi. A quasi trent’anni dal suo debutto in tv la troviamo per la seconda volta consecutiva al timone di un reality ormai collaudato, La Fattoria, giunto alla terza edizione: in questo campo è ormai una veterana, visto che ha condotto tre stagioni del Grande fratello. Come sarà questa edizione de La Fattoria? «Ancora più divertente rispetto alle altre. I concorrenti si trovano in Marocco, in un’atmosfera arabeggiante. L’ambiente è da favola, ma per chi partecipa al reality sarà veramente dura: per mangiare e bere dovranno mettersi all’opera, altrimenti niente». Chi sarà l’inviato della trasmissione? «Francesco Salvi». Avevo letto che ti sarebbe piaciuto avere Emanuele Filiberto... «Veramente mi sarebbe piaciuto avere Francesco Salvi. Tra noi due c’è molta sintonia e complicità: abbiamo fatto un film insieme e girato la fiction Ricomincio da me». Consigli ai concorrenti? «Sono tutti professionisti di alto livello. Sanno tutti quanti fare il proprio lavoro, sia che si tratti di sport, di spettacolo o altro. I concorrenti si devono limitare ad essere loro stessi e riusciranno a vivere con serenità questa esperienza. Dovranno avere pazienza e resistere alle avversità». Ti è piaciuto di più condurre La Fattoria o il Grande fratello? «Ho potuto scegliere quale dei due programmi condurre. Ho preferito guidare La Fattoria perché è un tipo di programma che mi diverte di più. Con il Grande fratello ho voluto chiudere, dopo tre anni. E poi si tratta di un format forte che va da solo. Con La Fattoria, invece, il ruolo del conduttore è più importante perché devi saper interagire con persone che fanno il tuo stesso lavoro. Con gli inquilini della casa è più semplice». Parteciperesti ad un reality di questo genere? «Assolutamente no, sono molto riservata. Non esco mai, sto sempre a casa». Sei rimasta legata a qualche personaggio di un reality che hai condotto? «Mi sento spesso con Raffaello Tonon (La Fattoria 2), con Bruno (Grande Fratello 4) e Jonathan (Grande Fratello 5). Insieme a Edoardo Costa (La Fattoria 2) ho fatto una fiction. Abbiamo avuto un ottimo rapporto di lavoro che poi si è trasformato in rapporto personale. Con loro ho continuato ad avere un simpatico rapporto telefonico». Hai lavorato in tv, teatro e cinema. Per quale di questi campi professionali vorresti essere ricordata? «Vorrei che il pubblico si ricordasse di me solo per la persona solare e simpatica che sono. Mi diverto ad impegnarmi in tutti i campi in cui mi esprimo, anche se la conduzione televisiva mi galvanizza e mi intriga molto». Tra i vari artisti con cui hai collaborato, chi ricordi con maggior piacere? «Ho lavorato bene con tutti, ho mantenuto grandissimi rapporti di amicizia. Del resto, con me è difficile litigare». Ti è capitato qualcosa di strano in tutti questi anni di televisione? «Sono stata una delle poche ad aver visto Pippo Baudo in mutande, quando ero giovanissima. Ero entrata nel suo camerino per discutere la scaletta e l’ho trovato senza pantaloni. Un privilegio».