Varie, 14 febbraio 2006
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Kerbaker Andre
• Milano 1 ottobre 1960. Manager. Dall’ottobre 2002 Responsabile di Brand Enrichment del Gruppo Telecom Italia. Nel gennaio 2005 la Funzione dà vita alla società per azioni Progetto Italia, della quale ricopre l’incarico di Amministratore Delegato. La sua carriera professionale ha inizio nel 1985 nella Direzione Comunicazioni Esterne di Pirelli S.p.A. Rimane nel Gruppo Pirelli, dove segue diversi incarichi nell’area della comunicazione, fino al settembre 2001, quando entra nel Gruppo Telecom Italia come Responsabile di Advertising & Image. Ha scritto libri di narrativa tradotti in molte lingue e collabora al Corriere della Sera. amministratore delegato di Pirelli Cultura S.p.A. «Edizioni rare di Montale. Un libro di Dino Buzzati, Un amore, con dentro la patente dello scrittore come segnalibro; 27 scatoloni di libri e riviste appartenuti a Cesare Musatti, pagati poco più di un milione di lire. Un bibliofilo appassionato? Di più [...] per i libri è disposto a tutto. Tanto che per festeggiare il volume numero 10mila (trovato come al solito su una bancarella), che ha preso posto nella sua biblioteca, gli ha dedicato un racconto: 10.000 (Vanni Scheiwiller editore). [...] Un premio letterario vinto (Bagutta opera prima 1997) [...] La moglie inglese, Sarah, laureata in letteratura italiana, ex corrispondente di Pirelli in Gran Bretagna, con il tipico aplomb inglese dice del marito: ” un uomo che fatalmente attira la polvere” [...] Di Musatti non gliene importava nulla, anzi, gli era anche un po’ antipatico. Soltanto dopo, attraverso quei libri ha imparato ad amarlo [...] Ogni settimana entrano in circolo almeno una ventina di libri: 700 all’anno [...] ”[...] Il manager e lo scrittore-bibliofilo [...] si integrano: all’inizio, appena arrivato alla Pirelli, pensavo che le due strade dovessero divergere. Invece, il lavoro mi mette in contatto con personaggi interessanti. [...] il mio bisnonno, sanscritista famoso, era accademico del Lincei, e parlava 12 lingue. I miei genitori leggevano moltissimo, anche mio fratello maggiore. Il lettore più modesto in famiglia ero io. Poi, un libro di Fenoglio a 16 anni mi ha fatto scattare la passione. [...]”» (Valeria Chierichetti, ”Capital” ottobre 1999).