Il Sole 24 ore 08/02/2006, pag.8 Bruno Dardani, 8 febbraio 2006
La nave più grande del mondo. Il Sole 24 Ore 8 febbraio 2006. Nella malaugurata ipotesi in cui dovesse entrare a Venezia, si incastrerebbe nel Canal Grande con i suoi 49 metri di larghezza, oscurerebbe piazza San Marco, dalla quale solo il Campanile riuscirebbe a elevarsi e ad avere la meglio sui 77 metri di altezza di questo gigantesco e, per certi aspetti, inquietante palazzo galleggiante di venti piani
La nave più grande del mondo. Il Sole 24 Ore 8 febbraio 2006. Nella malaugurata ipotesi in cui dovesse entrare a Venezia, si incastrerebbe nel Canal Grande con i suoi 49 metri di larghezza, oscurerebbe piazza San Marco, dalla quale solo il Campanile riuscirebbe a elevarsi e ad avere la meglio sui 77 metri di altezza di questo gigantesco e, per certi aspetti, inquietante palazzo galleggiante di venti piani. Di fantascientifico in questa visione c’è solo l’ingresso in laguna visto che con i suoi 378 metri di lunghezza e i 49 metri di larghezza la nave commissionata dall’americana Royal Caribbean cruise line al cantiere finlandese Aker Yards, sarà "strutturalmente bandita" dalla maggioranza dei porti esistenti e non solo da quelli mediterranei. Genesis - questo il nome del progetto della maxinave - sarà più grande della portaerei americana Nimitz capace di imbarcare ben ottanta aerei. Sarà la nave più grande di sempre, con una stazza record (220mila tonnellate). Sarà anche banale, ma l’esempio tipico di tre campi regolamentari di calcio, uno in fila all’altro, di larghezza standard è l’unico a rendere una ancorché vaga idea delle dimensioni. Solo per avere un termine di paragone, basti poi pensare che la Michelangelo, indimenticato gioiello della flotta passeggeri italiana, trasportava circa 1.200 passeggeri ed era lunga 260 metri e che la mitica Queen Mary aveva una stazza di 80mila tonnellate. Ma ancor più delle dimensioni, che fanno del prototipo Genesis la più grande nave mai costruita al mondo, impressionante risulta il carico di persone che trasporterà. In una sintetica nota stampa, Royal Caribbean cruise line parla di 5.400 passeggeri, circa 2mila in più rispetto ai giganti della Carnival e di Costa crociere costruiti dalla Fincantieri. Tenendo conto anche dell’equipaggio e del personale alberghiero, si può già oggi ipotizzare che sui mari si muoverà una città di quasi diecimila abitanti. Anche il valore del contratto è proporzionato alle dimensioni: la nuova nave dovrebbe valere circa un miliardo e 250mila dollari. "Un simile passo da gigante verso il futuro - ha commentato a ragione Richard Fain, presidente e Ceo di Royal caribbean - ci rende assolutamente euforici. Il progetto Genesis è quello di una nave straordinaria, dal design audace e dalle innovazioni tecnologiche sorprendenti". Da alcuni anni ormai si parlava di una fuoriserie delle crociere. Carnival, firmando nel dicembre scorso il contratto con Fincantieri per la costruzione di altre sei navi per un valore complessivo di tre miliardi di dollari, aveva temporaneamente congelato un progetto analogo, definito Pinnacle project per un mega-cruiser da quattromila passeggeri, ritenuto troppo costoso anche a causa del cambio sfavorevole dollaro-euro. La stessa Carnival che, con le 33 navi commissionate a Fincantieri dal 1990 a oggi, ha contribuito in modo determinante all’affermazione del gruppo cantieristico italiano - oggi leader incontrastato nel settore delle unità da crociera - ha comunque confermato con i fatti (ben 11 navi ordinate in sei mesi) la fiducia in un ulteriore boom del mercato. Definitivamente accantonato invece un altro progetto di nave gigante, approdato anche nella comunità finanziaria newyorkese con un’ipotesi di bond ad hoc per finanziarlo. Si trattava del Phoenix, progetto originale e per le dimensioni della nave pensata e per il suo utilizzo: avrebbe dovuto essere la prima unità da crociere gestita attraverso una formula di multiproprietà. Bruno Dardani