Varie, 13 febbraio 2006
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Yassine Nadia
• Casablanca (Marocco) dicembre 1958 • «’Il re? Non moriremmo di certo, se non ci fosse più”. Non manca il coraggio, a Nadia Yassine, tantomeno la battuta brillante, non le difetta l’ambizione. E se riuscisse, lei donna, islamica, avvocato, dove hanno fallito le guerre civili, le invasioni straniere e le cospirazioni comuniste: a mettere a rischio una delle più antiche monarchie nel mondo arabo, quella del Marocco? Milleduecento anni di tradizione, che ricollegano il sovrano fino al profeta Maometto. E tutto nel nome’ o perlomeno sotto la bandiera – della democrazia e della libertà d’espressione? Quelle frasi, Nadia Yassine, leader del movimento islamico Giustizia e Carità, le pronuncia da anni. [...] La monarchia? ”Meglio la repubblica, anche se il popolo non sembra pronto”. Il re? Un autocrate. E comunque, ”se devo scegliere tra l’autocrazia e la repubblica, scelgo quest’ultima”. Parole che hanno urtato qualche nervo scoperto della Corte, in tempi in cui molti regimi arabi si sentono sotto pressione. E Yassine è finita a processo. [...] Eppure, pochi sovrani come Mohammad VI hanno agitato una simile agenda riformista. [...] L’aspetto forse più spiazzante, per gli schemi occidentali, è che Nadia Yassine, l’avvocatessa che sostiene ”Allah è femminista”, è tutto fuorché filo-occidentale. Ha studiato al Lycée a Rabat, parla un francese impeccabile. Ma è anche figlia di quell’Abdelassam Yassine, fondatore del gruppo fondamentalista Giustizia e Carità (tuttora bandito dalle elezioni), che è noto anche come il Ruhollah Khomeini in versione marocchina. Nel 1974 scrisse una lettera di fuoco di 120 pagine contro il monarca, accusandolo di corruzione: fu rinchiuso per insanità mentale. Venticinque anni di carcere, lo graziò Mohammed VI. La lotta al re, come tradizione di famiglia. [...] ” diventata il simbolo della libertà – dice al [...] ”Washington Post” Abdelaziz Koukas, direttore di Al Ousbouia ”. Però è una fondamentalista. pericoloso sopprimere le opinioni. Però [...] se lei vincesse alle elezioni, basta alcol, non staremmo qui a guardare le ragazze”» (Mara Gergolet, ”Corriere della Sera” 13/2/2006).