varie, 13 febbraio 2006
FLAHERTY Lorenzo
FLAHERTY Lorenzo Roma 24 novembre 1967. Attore • «[...] il capitano Venturi di Ris - Delitti imperfetti [...] “Entriamo nel mondo della scientifica e sveliamo molti segreti investigativi. [...] mostriamo quello che fa la vera scientifica”. [...]» (R.Fra., “Corriere della Sera” 13/2/2006) • «[…] cresce fra casa della madre e le stanze di un collegio sull’Aurelia. Lui pensa di essere “un bambino vivace, certo, ma da lì a chiamarmi Attila...”, racconta. “Oddio, ricordo una volta, che pianto una bizza pestifera per un uovo di Pasqua più grande di me. Mia mamma, tassativa, dice, “ma che te ne fai? È il doppio di te”. E mi trascina fuori dalla pasticceria. Io allora risguscio dentro e fulmineo corro ad abbracciare quella montagna di cioccolata, che si rompe. Morale: mamma deve pagare e finalmente l’uovo è mio. Un’altra volta chiudo una signora nel bagno di un ristorante: la odiavo mi aveva dato un pizzicotto su una guancia cinguettando ‘che carino!’”. Poi, durante le Medie si trasferisce con la madre “in Inghilterra, dove vivono i miei nonni”. E dove prende una cotta betiale “per una ragazzina bellissima. Si chiama Jacqueline. È figlia dei vicini e è corteggiatissima. Un pomeriggio, nel parco davanti casa, dopo aver volato ore sull’altalena, lei mi schiocca il primo bacio sulla bocca. Io? Innamorato pazzo. Ma dopo pochi giorni lei mi preferisce un altro, mi molla su due piedi e il mio film va in frantumi. Lo ammetto: mi innamoravo un po’ troppo spesso. Ma mi consolavo facendo gazzarra con gli amici e uno di loro mi contagiò con la sua passione per il teatro. Infatti, a 18 anni, quando torno in Italia, ho già deciso: avrei fatto l’attore. Faccio provini su provini. Debutto in un film con Tonino Valeri, accanto al mitico Toshiro Mifune. Poi tento con il kolossal tv La montagna dei diamanti. Non penso proprio di venire preso e sto tornando sui miei passi, quando il grande Goffredo Lombardo della Titanus mi chiama: ‘Lo firmi o no questo contratto?’”. Poi gira Piazza di Spagna di Vancini, fa altro cinema e tv, fino a Distretto di Polizia. Nel frattempo si sposa, diventa padre, si separa. Il figlio, lo adora: “Mi ricorda me alla sua età. Mi piacerebbe dargli una sorella. Credo nel matrimonio e tornerò all’altare. Lo so, lo so, sono eroico. Come in Ris... Nella realtà, carabinieri e poliziotti sono più che eroi, ragazzi che rischiano la pelle per gli altri. Se li ammiro? Di più. Sono i nostri angeli custodi”» (Micaela Urbano, “Il Messaggero” 13/2/2007).