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 2006  febbraio 10 Venerdì calendario

Savio Domenico

• Forio (Napoli) 16 febbraio 1940. Politico • «[...] segretario del Partito comunista italiano marxista-leninista, con sede nazionale un po’ decentrata, a Forio, isola d’Ischia. [...] segretario d’albergo e ragioniere in pensione, ha avuto il suo momento di notorietà quando, nel ’94, partecipando alle suppletive per la Camera nel collegio uninominale Napoli Ischia, portò la sua formazione bonsai al 6,9 per cento. [...] ”[...] attualmente nessuno rappresenta la classe lavoratrice in Parlamento, noi siamo gli unici che si battono per l’Italia comunista, i veri eredi della scissione di Livorno del ’21. E non è affatto vero, come dicono quei maoisti di Firenze, che un bolscevico non si deve presentare alle elezioni borghesi. Nel 1912, per esempio, il partito operaio socialdemocratico russo si presentò, vennero eletti cinque operai alla Duma, anche se, due anni dopo, furono tutti arrestati ma questo non c’entra”. Savio ovviamente ce l’ha con la Rai che lo ignora (’Una vergogna!”). ”Per formare la coscienza di classe”, il leader del Pciml si serve attualmente di Teleischia dove ha un programma serale autogestito in cui può svolgere la sua attività di ”educatore del marxismo-leninismo”. Chiedergli con chi ha più feeling politico è perfettamente inutile: ”Di Bertinotti e Diliberto ho già detto. Di D’Alema e Fassino non ne parliamo nemmeno, non c’entrano nulla con la cultura comunista. Per me Ulivo e Cdl sono esattamente la stessa cosa”. Tutto quello che non riesce a dire, Savio lo scrive sul suo sito, ricchissimo di colori e simboli, che si apre al suono di Bandiera Rossa. C’è lo statuto dell’organizzazione divisa per cellule (quante cellule potrà avere Ischia?), la biografia di Savio, ”licenziato dal padrone e miserabilmente abbandonato dal sindacato padronale” (lavorava al Jolly Hotel di Ischia) e l’analisi dei rapporti di forza tra stalinisti e antistalinisti, con un’ammissione realistica: ”Purtroppo attualmente gli antistalinisti sono una forza preponderante ed è difficile prevederne il momento della sconfitta”. La parola Bertinotti non viene mai pronunciata nei testi pubblicati sul sito ma è evidente, considerando l’avversione di Savio, che si parla di lui in questo passaggio: ”Quando un falso e rinnegato comunista parla alla televisione ti accorgi subito che è un revisionista, perché usa moderazione, comprensione verso l’avversario di classe e, principalmente, non attacca frontalmente”. [...]» (Alessandra Longo, ”la Repubblica” 10/2/2006).