Varie, 10 febbraio 2006
BINETTI
BINETTI Paola Roma 29 marzo 1943. Neuropsichiatra. Politico. Ex presidente del Comitato Scienza e vita. Nel 2006 eletta al Senato, nel 2008 alla Camera (Margherita, Pd), nel febbraio 2010 è passata all’Udc • «[...] una cattolica apostolica ruiniana [...] presidentessa del comitato Scienza & Vita o, come la chiamano tout court, il braccio armato della Cei che abbatté il referendum sulla fecondazione, l’ultracattolica che voleva l’indagine conoscitiva sulla 194 [...] è o no la quinta colonna di Ruini? ”Falso. Su vita, famiglia, scienza, libertà, dialogo la pensiamo allo stesso modo. Ma noi non siamo l’armata di nessuno, perché nessuno fa una guerra a nessuno. Io poi ho grande stima di cattolici come Volonté e Mantovano, che stanno nel centrodestra [...] Il cardinale non è mai stato né di qua, né di là. E nemmeno io, che un tempo votavo la Dc di Moro e Donat Cattin, non ho mai avuto tessere di partito. Io vengo dalla scienza e quello che vorrei portare è una politica meno da talk-show, senza aggressività reciproca [...]”» (Francesco Battistini, ”Corriere della Sera” 10/2/2006) • «[...] è una psichiatra, anzi una psicoterapeuta dell’infanzia e dell’adolescenza [...] è cresciuta alla scuola dell’Opus Dei e [...] insegue una sua personale commistione tra religione, politica e psicologia. All’università cattolica di Roma, dove si laurea nel 1967 e dove per un po’ fa l’assistente volontaria, non ha lasciato ricordi. Ma già l’anno dopo ha una borsa di studio triennale per frequentare la laicissima clinica di Neuropsichiatria infantile, diretta da Giovanni Bollea. Qui la giovane Binetti ha come tutor Adriano Giannotti, bella testa freudiana che la introduce ai rudimenti della psicoanalisi. ”Ma Freud non mi bastava [...] Cercavo altre origini del disagio e a Pamplona c’era un indirizzo terapeutico che lo aveva individuato nell’interazione sociale”. In verità a Pamplona, presso l’università di Navarra, c’era semplicemente la scuola di Escrivà de Balaguer, dal cui carisma era già stata folgorata: ”Ti guardava negli occhi e ti restituiva ciò che gli dicevi in una luce nuova”. Il fondatore dell’Opus Dei le cambia rapidamente la vita e la ragazza romana, figlia di un insegnante di latino e di una maestra elementare, decide di inseguire la cosiddetta ”santità laicale” diventando numeraria dell’Opus Dei. Si impegna cioè alla povertà, alla laboriosità, all’obbedienza e alla castità. Nata e cresciuta in appartamenti borghesi del Gianicolo e del Flaminio, va a vivere in una piccola comunità dove divide cucina e soggiorno con le altre sei inquiline (tra cui una antropologa, una filosofa, una avvocato dello Stato). Professionista affermata [...] devolve i cospicui guadagni all’associazione. Avvezza, per antichi studi freudiani, a conoscere la potenza della libido, afferma che il sesso non le manca perché ha imparato ad ”amare appassionatamente tutte le realtà temporali”. In quanto a laboriosità, Paola Binetti non è da meno. Si fa le ossa a fianco di Escrivà nella formazione dei giovani affiliati, occupandosi dei loro disturbi comportamentali ma senza più una teoria d’appoggio: ”Mi ispiro al paziente, trovo così il metodo”. Dopo la morte del maestro continua da sola e nel 1991 è tra i fondatori del Campus Bio-medico, università e policlinico dell’Opus Dei a Roma, dove dirige la ricerca educativa. Seguono pubblicazioni, incarichi e cattedre fino al salto di qualità nell’anno del Giubileo. Camillo Ruini le affida parte dell’organizzazione della Giornata mondiale della gioventù e di quella dei docenti universitari. Due successi che il Vaticano non dimenticherà. Intanto la dottoressa che insegue la santità in terra affina i suoi strumenti teorici fino ad individuare il suo campo d’intervento nella cosiddetta ”questione antropologica”, espressione mutuata da Ruini, che sta ad indicare tutto ciò che passa nel confronto tra cristianesimo e secolarizzazione. Vale a dire, temi etici, famiglia, scienza, difesa della vita. il bagaglio che le spiana la strada per il Comitato nazionale di bioetica e, nel 2005, per la presidenza di ”Scienza e Vita”. Il mandato è quello di far fallire il referendum sulla fecondazione. E si è visto come è andata a finire. Ma non si creda che la Binetti non abbia i suoi piccoli spazi ludici, anche se sempre coniugati con una qualche scienza. Infatti negli anni ha fatto ricerche quantitative sui bambini che non si sentono abbastanza belli (’i genitori devono valorizzare altre qualità”), sui telefonini che non vanno bene per i minori (’rallentano il processo di crescita”), sulla timidezza della prima età (’lasciate che i figli ricevano qualche spintone”) sfiorando più volte l’avvincente banalità della psicologia in pillole. Quando [...] Rutelli la impone come candidata della Margherita, c’è chi non ci vuole credere. Ma le aspettative sulla sua presa nell’elettorato cattolico conservatore sono talmente alte che le proteste vengono tacitate. Poi, grazie alla nuova legge elettorale, nessuno ha potuto contare i suoi voti e la nuova senatrice ha cominciato a bacchettare con gli usuali toni da crociata le mosse dei colleghi. Così ha bocciato il ministro Turco sulla sperimentazione della pillola abortiva, il ministro Mussi sulle staminali in Europa, il segretario Ds Fassino sulla revisione della legge 40 e ha detto un precipitoso no persino alla candidatura a presidente della Repubblica di Giorgio Napolitano, a cui avrebbe preferito Mario Monti, ritenuto più adatto ”a rappresentare i cattolici”. Tra una dichiarazione e l’altra, ha anche tentato di metter su una lobby di cinquantanove cattolici doc del centrosinistra che hanno firmato una lettera appello a Rutelli sui valori veri della famiglia. andata male e ha ripiegato su un intergruppo con i colleghi dell’opposizione [...] In questa sua personale primavera politica, la signora dell’Opus Dei, che vuol sembrare mite ed è invece di ferro, ha avuto critiche a iosa ma ha accusato soltanto il colpo dell’incomprensione vaticana al suo voto sulle staminali. Così ha tranquillamente ignorato un Grillini che la definisce ”pretoriana del politicamente bigotto”, un Capezzone che la considera ”la Giovanardi del centrosinistra” e anche quegli esponenti del correntone Ds che l’accusano di confondere reati con peccati. Ma ha sfiorato la disperazione quando ”L’Osservatore romano” ha scritto riferendosi propria a lei: ”Bisognerebbe recuperare le radici della propria fede”. Allora per consolarsi sarà andata a rileggersi le parole con cui il vicepremier Rutelli l’ha accolta tra i suoi e che lei ha messo in bella mostra su Internet: ”La Binetti ha quell’integrità dolce propria di chi non ha mai fatto della politica un mestiere”» (Stefania Rossini, ”L’espresso” 31/8/2006).