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 2006  febbraio 10 Venerdì calendario

Ennio Morricone (nato il 10 novembre 1928 a Roma) è uno dei più grandi musicisti italiani contemporanei, oltre a essere tra i più noti a livello mondiale, particolarmente famoso per le sue colonne sonore cinematografiche, oltre 400 in tutta la carriera, trenta delle quali dedicate al cinema western

Ennio Morricone (nato il 10 novembre 1928 a Roma) è uno dei più grandi musicisti italiani contemporanei, oltre a essere tra i più noti a livello mondiale, particolarmente famoso per le sue colonne sonore cinematografiche, oltre 400 in tutta la carriera, trenta delle quali dedicate al cinema western. Indimenticabili, infatti, sono le sue musiche per classici del ”western all’italiana” (Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto e il cattivo, C’era una volta il West, Giù la testa), unendosi in binomio quasi indistinguibile con la regia di Sergio Leone, un sodalizio che durerà fino all’ultimo grande film del regista, C’era una volta in America. Nel cinema debutta con il noto film di Luciano Salce, Il federale (1961). Nella sua incredibile carriera, che lo porta a lavorare spesso anche in America, con importanti registi, non ha mai vinto un Oscar, sebbene abbia avuto cinque nomination: le più celebri sono quella per Mission (Roland Joffe, 1986) e per Gli intoccabili (Brian De Palma, 1989): «Mi ricordo l’anno di Mission», ha raccontato il maestro. «Ero lì, tutti dicevano che avrei vinto l’Oscar, e mi ero davvero convinto che sarebbe stato così. Quelle musiche avevano le caratteristiche giuste. Io facevo gli scongiuri, e poi i fatti mi hanno dato ragione [...] L’Oscar me lo daranno alla carriera, quando smetterò di scrivere musica. Ma non fa niente. L’Oscar non aggiunge nulla alla mia professione. Faccio parte di un club che conta personaggi del calibro di Orson Welles e Stanley Kubrick». Maestro Morricone, in che modo nasce la musica nella sua testa? Mi viene un’idea e la elaboro sul pentagramma. Lo spunto iniziale molto spesso è una cosa piccolissima che si sviluppa dopo, mentre lavoro sullo spartito. Oppure arriva mentre sto elaborando un altro tema, rivoluzionando tutto. L’idea musicale di partenza, però, avrà pure un’origine. mai riuscito a capire da dove provenga? In effetti, la nascita spontanea di un’idea è una faccenda alquanto misteriosa. Di sicuro deriva da un magma di tanti elementi differenti: la cultura musicale; lo studio del progresso della tecnica di composizione, dai canti gregoriani ai giorni nostri; la musica che ami di più; la tecnica che ti ha trasmesso il tuo insegnante; la tua esperienza personale. Da tutte queste componenti nasce la tecnica personale del compositore, e da questa tecnica spuntano d’un tratto, inaspettate, le idee. Insomma, probabilmente un compositore ha abituato il suo cervello a ”pensare” in musica, anche perché è stato addestrato a farlo per tutta la sua vita. Anche un compositore ha momenti in cui si blocca davanti allo spartito, in cui le note lo abbandonano come le parole abbandonano uno scrittore nel bel mezzo di un romanzo? «Certo. Anche un musicista ha blocchi creativi, eccome! E, proprio come lo scrittore, supera il blocco con la tecnica e l’esperienza, che gli consente di maturare le capacità per affrontare il momento difficile. La tecnica è salvezza del mestiere. Comporre musica è un lavoro come tanti, come un altro, e più dell’ispirazione a volte ti salva l’esperienza. Ma prima della tecnica, all’origine di un brano, che c’è? Un’illuminazione, un’immagine, una visione? Nulla di tutto questo! Quest’idea romantica della musica è una vera e propria sciocchezza. Così come è sciocco sottovalutare la musica dei film perché commissionata. Da sempre la musica, tranne rarissime eccezioni, è creata su commissione. Bach ha scritto decine di messe perché servivano alle chiese; Händel ha scritto la Musica per i reali fuochi d’artificio, Telemann fu uno dei primi compositori a riunire sotto il titolo Tafelmusik (’musica conviviale”) un’imponente raccolta di brani concepiti per allietare pranzi e banchetti. Sono soltanto alcuni esempi per dimostrare che la musica non nasce per divina ispirazione, ma per assecondare una qualche esigenza pratica. Proprio come accade per i film.