Roberto Rizzo, "Corriere della Sera Magazine", 9/2/2006, 9 febbraio 2006
Si chiama disturbo bipolare. E colpisce in forma grave l’1% della popolazione mondiale, in forma lieve il 20
Si chiama disturbo bipolare. E colpisce in forma grave l’1% della popolazione mondiale, in forma lieve il 20. Solo in Italia ne soffrono oggi 900 mila persone. La patologia si manifesta con un’alternanza tra stati di eccitazione smodata e altri di depressione più cupa. La causa è genetica. Responsabile è l’alterazione del gene Grk3 che, quando funziona normalmente, aiuta il cervello a regolare l’umore. Capita, però, che questo gene si attivi o disattivi in modo sbagliato. Ne derivano due tipologie di disturbi: la mania e l’ipomania o bipolare 2. La mania si manifesta con megalomania e onnipotenza. Il ricovero in ospedale è obbligatorio. La ipomania, invece, è la variante più leggera della malattia ed è caratterizzata da un aumento dell’intraprendenza del paziente che non sembra neanche malato. I sintomi? Si innamora spesso e si esalta per motivi religiosi e politici.